Qual è il vero significato dell’acqua nel Battesimo?

Spesso c’è bisogno di tornare alla fonte della propria fede per carpirne il vero significato, capire dove nasce l’amore di Cristo e perché siamo stati chiamati a Lui per sempre. 

Oggi sempre più cristiani non hanno consapevolezza degli stessi sacramenti che hanno ricevuto, per questo c’è bisogno di tornare alla radice della propria fede. Vale a dire, al senso e al significato del Battesimo.

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Ci si chiede ad esempio se sia sufficiente il Battesimo per essere salvati da tutti i propri peccati. La risposta è negativa: non basta il battesimo, il cui rito non ha il potere di lavare i peccati, né tantomeno di donare ai cristiani la vita eterna. Non si tratta di una pratica esteriore che, quasi come se fosse un timbro o un incantesimo, ci dona la soluzione a ogni male. Il battesimo è l’inizio del cammino cristiano di ciascuno.

Una promessa che si compie davanti a Gesù

O meglio, è una richiesta e allo stesso tempo una promessa che il cristiano compie di fronte alla Chiesa ma soprattutto davanti a Gesù Cristo, con cui in quella data stipuliamo in impegno: quello di riconoscerlo come Salvatore e di seguirlo ogni giorno della nostra vita.

Si tratta infatti di un vero e proprio patto che il credente fa con Dio e davanti alla Chiesa in cui si impegna ad obbedire ed onorare il Signore. Il battesimo è infatti una testimonianza pubblica di salvezza, di purificazione e di rigenerazione operata dal Signore in quanto in quel momento si riconosce l’opera compiuta da Gesù Cristo sul Calvario per tutta l’umanità.

La Bibbia lo descrive in più modalità: “una pubblica confessione di fede (1 Timoteo 6:12)” o “una testimonianza esteriore della conversione interiore (Romani 6:7-11)”. Soprattutto, però, si spiega che si tratta di “una nuova vita in Cristo risorto (2 Corinzi 5:17, Colossesi 3:10)”. Oltre che, ovviamente, di una “adesione ufficiale alla Chiesa Cristiana (Atti 2:41)”.

L’origine del Battesimo e l’importanza della forma

C’è però un significato simbolico molto importante nel Battesimo, che ha a che fare con l’acqua. La parola stessa proviene dal termine greco “baptismos”, che significa “immergere”. Nella Bibbia ci viene infatti già offerto l’esempio del battesimo come di una immersione completa in acqua, in cui il credente si è ravveduto dei propri peccati ed ha accettato personalmente Gesù Cristo, offrendosi a Lui e dando la sua disponibilità a camminare con Lui.

Questo significato simbolico che si potrebbe spiegare con una similitudine. Come il seppellimento segue la morte, così il battesimo non è altro che il seppellimento dell’uomo vecchio, del vecchio io, simboleggiato dall’immersione. Nel Battesimo la vecchia natura dell’uomo è ormai morta, insieme a Gesù sulla croce del Calvario. Nell’emersione dalle stesse acque è perciò simboleggiata la rinascita dell’uomo nuovo per la fede in Cristo.

Perciò è di grande importanza il come viene impartito questo sacramento. La forma del battesimo, operata nell’immersione, ha un preciso significato spirituale e non può essere cambiata senza cambiarne il significato. Il Nuovo Testamento ci parla sempre di battesimo praticato per immersione. Giovanni il Battista battezzava per immersione (Matteo 3:5,6). Gesù fu battezzato all’età di circa trenta anni, e quando fu battezzato da Giovanni nel fiume Giordano, fu immerso nell’acqua. Filippo battezzò l’eunuco per immersione (Atti 8:38,39).

La domande che molti spesso si pongono

Ma per tornare alla domanda sul fatto se il Battesimo cancelli o meno tutti i peccati, la risposta tende a sorprendere molti. I peccati non vengono cancellati mediante il battesimo, ma nel momento in cui si ha fede nell’opera di Cristo. “Chiunque crede in Lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43).

Si diventa cioè figli di Dio mediante la fede, e non mediante il battesimo. “A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12). Il che significa che si diventa figli di Dio “per la fede in Cristo Gesù” (Gal. 3:26). Da qui ne deriva il fatto che anche un non battezzato può andare, secondo la fede cristiana, in Paradiso. Come ad esempio per un uomo che crede in fin di vita senza avere il tempo di sottoporsi al rito dell’immersione.

D’altronde, nella Bibbia vi è un esempio illustre di tutto ciò, che è quello del Buon ladrone sulla croce. Non è infatti l’acqua del battesimo che cancella i peccati ma il sangue di Cristo. Non basta il battesimo per la salvezza, ma serve la fede depositata nel fondo del cuore dell’uomo. Non a caso, Cristo stesso dà un insegnamento molto chiaro sul battesimo: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservare tutte quante le cose che io v’ho comandato” (Matteo 28:19).

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