Non si capisce come possa accadere, ma l’evento tragico è successo anche più di una volta: genitori, presi dalla frenetica corsa al lavoro, dimenticano i bambini in auto, sotto il sole cocente, condannandoli ad una morte dolorosa, quanto evitabilissima.
Difficilissimo immaginare la sofferenza dei genitori a cui è toccata una simile tragedia, mentre il nostro pensiero va a quelli che, da oggi in poi, potranno evitarlo.
Il pericolo riguarda tutte le famiglie, questa dimenticanza non perdona e mai, le persone coinvolte, soffrivano di un qualche disagio psicologico. Semplicemente erano stressate dal portare avanti i loro quotidiani e numerosi impegni.
Lo stress ci mette, un po’ tutti, sotto pressione, tanto da farci pensare di aver già sistemato una certa situazione, quando, invece, così non è affatto. Nel caso specifico, ci fa ritenere di aver già portato i bambini a scuola o di averli lasciati coi nonni e al sicuro.
E’ una sorta di blackout mentale, che può accadere a chiunque, a persone normalissime e comunissime.
Adesso, sembra che la tecnologia voglia venire in soccorso dei genitori, con un aggeggio di nome Remmy, un vero e proprio dispositivo anti-abbandono per i bambini in auto.
E’ una creazione messa a punto in un’azienda bolognese e abbrevia “Remember” (ricordare). E’ stato pensato da due padri di famiglia, Carlo Donati e Michele Servalli, e realizzato con ausilio di un team specializzato in apparecchiature elettroniche.
Remmy è un allarme acustico, un rilevatore di bambini, che collega il seggiolino ad una cicalina, alimentata dall’accendisigari dell’auto.
Antonella Sanicanti
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