Di certo, non è il caso della chiesa cattolica.
La chiesa greco – cattolica ucraina di rito bizantino avrà sacerdoti con moglie e figli.
Specifichiamo immediatamente una cosa: è una decisione che riguarda solo i preti della chiesa greco – cattolica ucraina. È una decisione che sarà possibile d’ora in avanti anche nel nostro paese, dopo che papa Francesco ha dato autorizzazione alla creazione dell’Esarcato apostolico di tale chiesa anche in Italia.
La comunità greco – cattolico ucraina è una delle più popolose nel nostro paese, tanto da contare nel 70mila fedeli, suddivisi in 145 comunità, curate da ben 62 sacerdoti. Ma è davvero possibile?
Anche se queste chiese cattoliche orientali sono in piena comunione con il papa e vivono la stessa fede cattolica, si differenziano su alcuni aspetti della liturgia e su quelli che hanno a che fare con la sfera riguardante il clero; e una di queste differenze è proprio la possibilità, data ai preti, di potersi sposare e, di seguito, diventare sacerdoti. Se leggiamo attentamente il Catechismo della chiesa Cattolica: “Nelle chiese orientali, da secoli, c’è una diversa disciplina: mentre i vescovi vivono nel celibato, uomini sposati possono essere ordinati diaconi e presbiteri. Tale prassi è considerata legittima, purchè essi esercitino un ministero fruttuoso nelle loro comunità”.
Ma non è la sola comunità, presente in Italia, alla quale è permesso ciò. Nella comunità greco – armena presente a Venezia, oppure nelle parrocchie greco – cattoliche romene è possibile trovare preti sposati. In queste comunità è addirittura previsto che un fedele sposato possa diventare un sacerdote, ma con un’eccezione: se si è già sacerdoti, non è possibile più sposarsi.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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