Sta destando molto scalpore il caso di don Paolo Glaentzer, il prete di Calenzano (Prato) che è stato posto agli arresti domiciliari dopo essere stato sorpreso in flagranza di reato insieme ad una bambina di 10 anni.
Il parroco questa mattina ha rilasciato ulteriori dichiarazioni che, al di là dell’aspetto emozionale della vicenda che giustamente suscita dolore e senso di ingiustizia, fanno senza dubbio riflettere. Don Paolo ha detto: “Mi affido a Gesù e Maria. Appoggiarsi al nostro Signore ti dà una fiducia e anche una gioia inspiegabile, nonostante tutto quello che… in parte è successo, in parte hanno scritto i giornali esagerando.
Si tratta di una situazione estremamente dolorosa per tutti. Per una famiglia che già da anni aveva problemi al suo interno tanto che i figli della coppia furono tolti a più riprese ai genitori dai servizi sociali, per la povera vittima ovviamente che subirà conseguenze psicologiche di quanto avvenuto per gli anni a venire, e per tutti coloro che credono in Dio, nella Chiesa Cattolica e nei suoi rappresentanti, i preti.
In troppe occasioni come queste la stampa e soprattutto l’odio che si scatena sui social network tende a fare di tutta l’erba un fascio e per una persona che sbaglia e commette un reato grave etichettare tutti i preti come pedofili.
E’ questa l’ennesima ingiustizia e dolorosa conseguenza che va ad aggiungersi a quelle prima elencate.
Papa Francesco: “La pedofilia come le messe nere”
Ciò non vuol dire che non ci voglia il pugno duro in queste occasioni. Del resto lo stesso Papa Francesco ha inasprito le pene per i casi di pedofilia che provocano così tanto dolore alle vittime e alla Chiesa stessa. “Il prete deve portare il bambino o la bambina alla santità. E questo si fida di lui. Invece di portarlo alla santità, lui lo abusa. È gravissimo, è come fare una messa nera.
Il Papa ha poi sottolineato che di certo il problema non è il celibato dei preti come qualcuno vuol far pensare in queste ore: “Non è un dogma di fede, ma una regola di vita che io apprezzo tanto: un dono per la Chiesa. Per una discussione ci sono le porte aperte – aggiunge – ma in questo momento sono altri i temi sul tappeto”.
Noi de La Luce di Maria chiediamo a tutti i sacerdoti di ricordarsi sempre che il nostro Signore Gesù ci guarda sempre con grande tenerezza, ma anche con molta aspettative e fiducia, e la ferita che infliggiamo a Lui quando cadiamo in questi peccati fatti da Consacrati è più dolorosa di rimetterlo alla Colonna della Flagellazione e Mettergli la Corona di Spine permettendo agli uomini che non lo hanno ancora incontrato di deriderlo come fecero in quel tempo.
Preghiamo per i Sacerdoti tutti!