La Preghiera per le vittime delle Foibe nella Giornata del Ricordo

Oggi, nella Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe, innalziamo una preghiera a Dio Padre per tutti coloro che, in quella strage, morirono.

giorno del ricordo
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Era il 1959 quando Monsignor Antonio Santin compose una preghiera per le anime di tutti coloro che, in quei terribili anni, nelle zone comprese fra l’Istria e la Dalmazia, trovarono la morte. Oggi anche noi preghiamo con le sue stesse parole.

La preghiera per le vittime delle Foibe

Un’invocazione per tutte le anime di coloro che morirono nella strage delle Foibe. Fu l’allora Arcivescovo di Trieste e Capodistria, Monsignor Antonio Santin, a comporre una preghiera per quelli che lui stesso definì “dei veri e propri martiri, martiri per la Chiesa e per il mondo intero”.

Era il 1959. Oggi, a tanti anni di distanza, nella Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe, anche noi preghiamo per tutti coloro che lì trovarono la morte. Una morte assurda e violenta. Preghiamo Dio Padre affinchè tutti loro siano accolti in Paradiso e perché, ancora oggi dopo tanti anni, dia consolazione e speranza a tutti i loro parenti, perché mai si perda il ricordo di questa strage.

O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre,

dalle profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.

Ascolta, o Signore, la nostra voce.

De profundis clamo ad Te, Domine.

Domine, audi vocem meam.

Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto.

E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori,

ma anche per apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti.

E ci rivolgiamo a Te, perché tu hai raccolto l’ultimo loro grido, l’ultimo loro respiro.

Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra,

costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.

In trent’anni due guerre, come due bufere di fuoco, sono passate attraverso queste colline carsiche;

hanno seminato la morte tra queste rocce e questi cespugli;

hanno riempito cimiteri e ospedali;

hanno anche scatenato qualche volta l’incontrollata violenza, seminatrice di delitti e di odio.

“Dona pace a tutti coloro che lì sono morti”

Ebbene, Signore, Principe della Pace, concedi a noi la Tua Pace,

una pace che sia riposo tranquillo per i Morti e sia serenità di lavoro e di fede per i vivi.

Fa che gli uomini, spaventati dalle conseguenze terribili del loro odio

e attratti dalla soavità del Tuo Vangelo,

ritornino, come il figlio prodigo, nella Tua casa per sentirsi e amarsi tutti come figli dello stesso Padre.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà.

Dona conforto alle spose, alle madri, alle sorelle,

ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe di questa nostra triste terra,

e a tutti noi che siamo vivi e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena per questi nostri Morti,

profonda come le voragini che li accolgono.

Tu sei il Vivente, o Signore, e in Te essi vivono.

“Accogli la nostra preghiera per loro”

Che se ancora la loro purificazione non è perfetta, noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto,

la nostra preghiera, la nostra angoscia, i nostri sacrifici,

perché giungano presto a gioire dello splendore dei Tuo Volto.

E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà.

Tu ci hai detto: Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia,

beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio,

beati coloro che piangono perché saranno consolati,

ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore,

perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.

O Signore, a questi nostri Morti senza nome ma da Te conosciuti e amati, dona la Tua pace.

Risplenda a loro la Luce perpetua e brilli la Tua Luce anche sulla nostra terra e nei nostri cuori,

E per il loro sacrificio fa che le speranze dei buoni fioriscano.

Domine, coram te est omne desiderium meum et gemitus meus te non latet. Così sia”.

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ROSALIA GIGLIANO

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