Tre innocenti stanno per essere giustiziati, ma ecco che accade il fatto eccezionale e vengono liberati, con una promessa
Il culto della Madonna della Catena inizia nel 1392 a Palermo, quando regnava in Sicilia Martino I il Giovane. Il 18 agosto di quell’anno tre uomini erano stati condannati ingiustamente e condotti a Piazza Marina, dove sarebbero dovuti essere impiccati. Nel momento in cui si stavano preparando le forche, infuriò un gran temporale, costringendo il popolo a fuggire e i carnefici a rifugiarsi nella Chiesa della Madonna del Porto.
Nell’attesa che l’esecuzione giungesse al termine, i tre condannati furono legati con doppie catene all’altare della Vergine, anche se il temporale continuò per l’intera giornata, e le guardie dovettero passare la notte nella chiesetta per sorvegliarli.
I tre si prostrarono, con copiose lacrime, ai piedi della Madonna, invocandola col titolo di Vergine delle Grazie e pregando insistentemente. Così, tutt’ad un tratto, caduti i soldati in un sonno profondo, le catene con cui i tre erano trattenuti si spezzarono e la voce della Madonna li rassicurò
“Andate pure in libertà e non temete cosa alcuna: il divino Infante che tengo tra le braccia ha già accolto le vostre preghiere e vi ha concesso la vita!”.
Le catene caddero così senza far rumore alcuno e la porta si spalancò. Ecco che i tre innocenti uscirono dal tempio e le guardie si svegliarono solo all’alba.
I soldati riuscirono a catturare di nuovo i fuggitivi ma furono fermati dal popolo che ricorse al re Martino I. Quando questi si recò nella chiesetta, constatò infatti il miracolo con i suoi stessi occhi: le catene dei prigionieri si erano infrante.
Subito la voce del miracolo si diffuse ovunque, e numerosi pellegrini si recarono alla chiesa che ormai era chiamata “della Catena”. I miracoli aumentarono e la Madonna della Catena fu nominata patrona di molti comuni dell’isola e venerata in molti altri, spandendo il suo culto in tutto il Sud Italia.
Ancora oggi la chiesa è meta di pellegrinaggi, conservando il simulacro di Nostra Signora della Catena. Nel 1500 alla chiesa venne attaccata una delle catene che chiudevano il porto e prese ufficialmente il nome con cui il popolo l’già l’aveva già invocata un secolo prima.
O Maria Santissima della Catena,
o dolce speranza,
Voi o Madre potente,
spezzate anzitutto le catene che al peccato mi avvincono;
rompete i lacci che a me si tendono dai miei nemici spirituali e
legatemi a Voi e al vostro buon Gesù con vincoli di una fede viva e
costante e di un amore forte e sincero.
Stendete, vi ripeto con sant’Alfonso,
stendete le vostre catene e incatenatemi il core.
Così a Voi e a Gesù legato, di cosa potrò io mai temere?
Nessun dubbio avrò della mia sorte eterna,
nessun timore di non essere esaudito se grazia temporale o
spirituale vi domanderò.
E giacché un bisogno mi costringe in questo momento,
io mi rivolgo a Voi con quella stessa fiducia onde il figlio
si rivolge alla sua tenera Madre;
e spero otterrò la grazia tanto a me necessaria
Voi me la concederete con quella carità con cui la concedeste ai tre infelici condannati,
me la concederete per i meriti vostri,
per i meriti del vostro Nazzareno
e fate che presto io torni a Voi per rendervi il tributo di lode e di ringraziamento.
Salve Regina.
Amen.
Elisa Pallotta
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