Qui c’è una grande rivelazione: Gesù, nato a Betlemme, era già prima che il mondo fosse e tutto è posto nelle sue mani. Sono mani che possono raccogliere anche il sangue dei bambini per farne dei martiri, esempio e segno affinché tutti sappiano, da subito, dove porta la sequela di Gesù. Con la sua nascita Gesù ha creato un legame forte con ogni essere umano; divenuto adulto Gesù dirà, rivolgendosi al Padre: «Io non ho perduto nessuno di quanti mi hai dato». Neppure questi “martiri inconsapevoli” vanno perduti: essi sono le “prime briciole” raccolte da Gesù.
Parlare di martirio può fare paura, ma non deve essere questa la nostra reazione. Gesù per primo ha parlato di martirio e per questo è necessario cogliere il senso profondo di feste come quella di santo Stefano e dei santi Innocenti che, non a caso, vengono celebrate a ridosso del Natale.
Ci vien detto: questo Bambino chiede che ci sia una testimonianza coraggiosa su di lui; c’è il “martirio” quando la testimonianza non si ferma di fronte al rifiuto che raggiunge forme estreme. Non possiamo dimenticare i martiri: essi sono il segno più evidente e glorioso della serietà della fede.
I bambini che a Betlemme di Giuda furono uccisi dall’empio re Erode, perché insieme ad essi morisse il bambino Gesù che i Magi avevano adorato, onorati come martiri fin dai primi secoli e primizia di tutti coloro che avrebbero versato il loro sangue per Dio e per l’Agnello. (Martirologio Romano)
PREGHIERA AI SANTI INNOCENTI MARTIRI
O santi Innocenti, primizie della Cattolica Chiesa,
che continuamente lodate,e contemplate il Divino Immacolato Agnello,
e sempre cantate nuovi cantici dinanzi al trono dell’Altissimo,
ottenetemi vi prego una vita innocente,
che vi siete acquistata con lo spargimento del vostro sangue innocente.