Non solo un momento, ma tutta l’intera giornata dovremmo dedicare a Maria, la nostra Madre speciale, che altri scopo non ha, se non quello di seguire i passi dei suoi figli, dell’umanità intera, che ha adottata per mezzo della grazia del Creatore.
A Maria che piange con noi, che a nessuno fa mancare l’abbraccio tenero, tanto meno a quelli abbandonati dalla loro madre naturale, a lei che gioisce quando incessantemente preghiamo o omaggiamo il Figlio Gesù, sia rivolta la nostra estrema fiducia.
Nessuno, infatti, più di una madre, sa di cosa i figli abbiano bisogno.
E noi abbiamo bisogno soprattutto di imparare da Maria ad accogliere, a servire, a renderci utili nei nostri ambienti e oltre, a sostenere chi necessità di conforto, a partecipare, anche insieme ai nostri parroci, alla vita della comunità cristiana che cresce nelle nostre città.
Con don Tonino Bello, sacerdote e Vescovo, chiediamole aiuto:
Vergine santa, che guidata dallo Spirito, “ti mettesti in cammino per raggiungere in fretta una città di Giuda” (Lc 1,39), dove abitava Elisabetta, e divenisti così la prima missionaria del Vangelo, fa che, sospinti dallo stesso Spirito, abbiamo anche noi il coraggio di entrare nella città per portarle annunci di liberazione e di speranza, per condividere con essa la fatica quotidiana, nella ricerca del bene comune.
Donaci oggi il coraggio di non allontanarci, di non imboscarci dai luoghi dove ferve la mischia, di offrire a tutti il nostro servizio disinteressato e guardare con simpatia questo mondo nel quale nulla vi è genuinamente umano che non debba trovare eco nel nostro cuore.
Aiutaci a guardare con simpatia il mondo e a volergli bene.
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