Preghiamo oggi 26 ottobre la Madonna della Salute che dai suoi santuari difende dall’epidemia

La Vergine Santissima non fa mancare la sua potente intercessione, durante la prova del fuoco di una grave epidemia, la stessa che viene narrata da Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”.

A suggello della grazia ricevuta, la Serenissima diffonderà ampiamente in tutto il territorio il culto alla Madonna della Salute.

Madonna della Salute
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Oggi si ricorda il giorno in cui tutta Venezia nel 1630 si riunisce a pregare per la fine della peste. La festa della Madonna della Salute, che ricorre invece il 21 novembre, viene osservata solennemente in tutto il territorio della Serenissima fino alla sua caduta.

L’epidemia dilaniava la Serenissima

Tra il 1630 e il 1631 una grande epidemia di peste bubbonica, la stessa descritta da Alessandro Manzoni ne “I promessi sposi”, colpisce tutto il nord Italia.

Il duro contagio si estende a Venezia dopo l’arrivo, da Mantova, città già duramente colpita dall’epidemia, di alcuni ambasciatori, che chiedono aiuto da parte della Repubblica di Venezia. Gli uomini alloggiano in quarantena nell’isola di San Servolo. Nonostante l’isolamento, alcune maestranze entrate con loro in contatto vengono contagiate e diffondono il morbo per la città.

La processione alla Madonna della Salute

L’epidemia esplode violentemente, e in poche settimane tutta viene duramente colpita, con pesanti perdite tra tutta la popolazione.

Nel momento più duro della pandemia, quando tutto sembra perduto e si crede di non avere più strumenti per fronteggiare il male, il governo della Repubblica organizza una processione di preghiera alla Madonna. A questa processione tutta la popolazione che si è salvata dalla peste vi partecipa per tre giorni e tre notti.

Il voto solenne del doge

Così il doge, il 22 ottobre 1630, fa voto solenne alla Madonna di erigere un grandioso tempio votivo nel caso in cui la città fosse riuscita a sopravvivere e superare l’epidemia. Il 26 ottobre si riuniscono a pregare in Piazza San Marco il Doge Nicolò Contarini, il clero e il popolo. Passano solo poche settimane e l’epidemia ha subito un brusco rallentamento, estinguendosi finalmente nel novembre 1631.

Alla fine della peste si stimano quasi 47mila morti solo nel territorio cittadino, cioè oltre un quarto della popolazione totale.

La processione come segno di ringraziamento

Da quel giorno, il governo decreta che ogni anno si sarebbe ripetuta la processione in onore della Madonna della Salute, in segno di ringraziamento per la sua intercessione. Il governo inoltre individua, nell’area della Dogana da Mar, la meta del pellegrinaggio, facendovi costruire la sede del nuovo santuario.

Subito venne costruita quindi la nuova chiesa, e il primo pellegrinaggio di ringraziamento ha luogo subito dopo la fine dell’epidemia, il 28 novembre 1631. L’attuale basilica di Santa Maria della Salute viene consacrata il 21 novembre 1687. Quella della Madonna della Salute è perciò una ricorrenza fortemente sentita dalla popolazione veneziana.

La Serenissima costruisce in tutta la Repubblica santuari alla Madonna

Ancora oggi si celebra nel giorno della Presentazione della Beata Vergine Maria nella città di Venezia, a Trieste e in moltissime città e paesi italiani. Questo perché la Serenissima fa costruire in tutta la Repubblica dei santuari dedicati alla Madonna della Salute, per permettere a ogni popolazione, anche la più distante, di festeggiare la ricorrenza.

Ancora oggi sono molto numerosi i santuari dedicati, in tutta Italia, alla Madonna della Salute. A Venezia, il pellegrinaggio verso la Madonna della Salute si compie presso la basilica di Santa Maria della Salute.

Per tutta la giornata infatti la Basilica resta aperta senza interruzione, mentre si celebrano messe e rosari ininterrottamente e i fedeli si riversano in massa in questo meraviglioso santuario.

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Preghiera alla Madonna della Salute

Vergine Santissima,
da noi venerata sotto il titolo
di Madonna della Salute,
ottienici da Dio la sanità
dell’anima e del corpo,
affinché, purificati da ogni colpa
e rinvigoriti nelle membra,
possiamo sempre meglio a Lui servire
in tutti i giorni della nostra vita,
così da meritare il premio eterno.

Amen.

Ave Maria…

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