Il Vangelo ci insegna che Gesù, per lasciare i suoi insegnamenti ai discepoli e a chiunque lo ascoltava, preferiva l’utilizzo delle parabole. In questo caso, la parabola del giudice ci invita a riflettere sulla preghiera costanza, da affrontare senza mai stancarsi.
Prendiamo questo fondamentale insegnamento di Gesù dal Vangelo di Luca. Al capitolo diciotto, l’evangelista ci riporta l’episodio in cui Gesù propose ai suoi ascoltatori una interessantissima parabola che spiega al meglio la necessità, per ogni cristiano, di pregare innanzitutto con costanza, ma soprattutto senza stancarsi. La parabola di cui si sta parlando è quella del giudice “che non temeva Dio e non aveva rispetto per nessuno”. Perché parlare di una persona irrispettosa e ingiusta per offrire un insegnamento sulla preghiera? Questo è un aspetto molto profondo su cui riflettere, ma, come sempre accade, i messaggi di Gesù sono molto diretti e chiariscono ogni dubbio. Non vi è dubbio che la pratica della preghiera richiede concentrazione, eppure, la stanchezza a cui allude il Cristo non è quella fisica, né tantomeno psicologica, è la stanchezza della fede.
Il giudice della parabola di Gesù era una persona senza il timore di Dio, senza rispetto per alcuno. Eppure, la sua figura, risulta fondamentale nelle parole del Cristo Salvatore. L’evangelista Luca ci riporta le sue parole e ci dice che una vedova si recò dal giudice chiedendo giustizia sul suo avversario. Il giudice inizialmente non voleva aiutarla, ma questa insisteva e continuava a importunarlo. Il giudice, a quel punto, dopo tanta insistenza, decise di renderle giustizia. Dopo aver raccontato questo episodio, Gesù disse ai suoi: “Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (fonte: Luca, 18).
La stanchezza a cui fa riferimento Gesù non è di certo la stanchezza fisica e neppure quella psicologica, per quanto la preghiera possa richiedere. Quella a cui il Cristo si riferisce è la stanchezza della fede, quella che deriva dal dubbio e dall’incertezza. L’insegnamento di Gesù è proprio questo: essere saldi nella fede è fondamentale e per questo, la preghiera, essenza stessa della fede, può e deve essere costante, ininterrotta.
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