Pregare per gli altri fa bene a noi

 

 

Dio ha chiamato tutti noi ad essere intercessori, cioè a pregare per i bisogni degli altri.
Se stiamo alla presenza di Dio e cerchiamo la Sua faccia, tutti possiamo ascoltare la Sua voce e stando vicini al Suo cuore far crescere in noi la compassione per quelli che Gli sono lontani e il bisogno di intercedere per loro. Dobbiamo pregare senza stancarci e attendere con fiducia e pazienza.  La madre di sant’Agostino pregò per ben vent’anni prima di vedere la conversione di suo figlio che divenne tanto innamorato di Dio da divenire uno dei dottori della Chiesa.
La vita frenetica, la fretta a cui ogni giorno siamo sottoposti e a cui siamo abituati, si riflette negativamente sulla nostra preghiera, ma ogni vero intercessore trova il modo di stare davanti a Dio anche a costo di levarsi al mattino di buon’ora o di attardarsi la sera prima di coricarsi.
Bisogna pregare, pregare sempre. Pregare è sempre possibile: È possibile anche al mercato o durante una passeggiata solitaria, fare una frequente e fervorosa preghiera. È possibile pure nel vostro negozio, sia mentre comprate sia mentre vendete, o anche mentre cucinate (S. Giovanni Crisostomo).
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Matteo 10,8). Amare gli altri senza chiedere né aspettarsi nulla non significa solo che viviamo dando gratuitamente quel che abbiamo gratuitamente ricevuto?
Possiamo amare tutti, chiunque ci sia vicino, chiunque sia anche lontano, chiunque addirittura non abbiamo neanche mai conosciuto, perdonando ogni errore commesso, ogni torto che subiamo, ogni parola di troppo che ci colpisce. Possiamo amare con tutta la nostra fiducia non per averne qualche vantaggio, ma per amore, credendo nel buono presente in ognuno di noi, nel potenziale d’amore a disposizione di tutti. Possiamo amare offrendo comprensione, accettando idee e punti di vista differenti, modi di vivere anche molto lontani dai nostri. Possiamo ascoltare non per essere ascoltati, aiutare non per venire aiutati. Noi abbiamo ricevuto la nostra vita gratuitamente, altrettanto gratuitamente abbiamo la possibilità di dedicarla agli altri.
E lo stesso non vale per il tempo? Lo paghiamo forse? Esso ci è stato dato senza compenso, non dobbiamo pagare nulla per avere le ore di vita che abbiamo.
Diceva Karl Barth: “Dio ha tempo per l’uomo”. Dio ha avuto, ha e avrà tempo per l’uomo. L’unica risposta è che anche l’uomo abbia tempo per Dio.
Gli angeli già stavano andando verso Sodoma per distruggerla, ma Abramo continuò a stare davanti a Dio anche quando la situazione sembrava senza speranza: … ma Abramo rimase ancora davanti all’Eterno (Gn 18,22).
Quando preghiamo dobbiamo ricordarci che Dio è misericordioso. Abramo sapeva che in Dio non c’è ingiustizia: Il giudice di tutta la terra non può fare ingiustizie (Gn 18,25).
Dio continua a perdonare i nostri peccati. Li perdona perché Suo Figlio Gesù ci ha amati tanto da pagare il prezzo del nostro peccato, così da poter dire al Padre: “Salvali perché per loro pago Io!”.
Ha versato la sua vita fino a morire ed è stato annoverato fra i malfattori; egli ha portato il peccato di molti e ha interceduto per i trasgressori (Isaia 53,12).
La vita di Gesù è stata una continua intercessione per i peccatori. Egli li amava e per loro è morto in croce.
Dice la Bibbia: il Signore inoltre si mosse a compassione per Giobbe, mentre costui pregava per i suoi amici, e gli rese il doppio di tutto quello che aveva avuto (Giobbe 42,10).
Il profeta Ezechiele parla di come Dio cercasse persone che intercedessero per i peccati degli altri: Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo distruggessi, ma non l’ho trovato (Ez 22, 30).
Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco con la sua famosa preghiera delle cinque dita.
Dio non ha mai smesso di cercare, anche oggi Dio vuole intercessori.
E noi avremo il coraggio di “rimanere ancora davanti all’Eterno” per noi e per gli altri?

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