Ponte Morandi: anche Autostrade per l’Italia aveva avvertito che la costruzione rischiava di crollare, si legge in un comunicato dell’ultima ora.
Mentre la procura di Genova e la Guardia di Finanza provvedono a sequestrare e a valutare la documentazione relativa alle passate azioni di cura e manutenzione del ponte crollato, mentre si diffonde il resoconto che, già nel 1979, ne aveva fatto lo stesso ingegnere Riccardo Morandi, avvertendo del degrado della costruzione, vengono fuori altre testimonianze.
Ora, una lettera del Direttore delle Manutenzioni, Michele Donferri Mitelli, risalente allo scorso Febbraio, sembra sottolineare, ancora una volta, che tanti sapevano della pericolosità del viadotto e che non hanno voluto intervenire e vietarne il transito.
La lettera, indirizzata al Ministero delle Infrastrutture, parla di garantire “l’incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera”.
In effetti, sembra che essa sia solo la seconda di ben 5 lettere che davano l’allarme, tra il 6 Febbraio e il 13 Aprile del 2018.
“Tale circostanza comporterebbe una serie di ripercussioni sia per la pianificazione economica che per l’incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera. Per quanto sopra, Vi preghiamo di portare avanti l’iter autorizzativo quanto prima”.
Le sedi di Roma, Milano, Genova e Firenze sono quelle che potevano abbreviare l’iter autorizzativo del progetto di consolidamento del ponte Morandi di cui si parla nelle lettere.
Il progetto aveva l’obiettivo di migliorare la vita utile dell’infrastruttura. Risulta, quindi, assolutamente fuorviante e non veritiera l’interpretazione del settimanale secondo cui si sarebbe trattato di una “lettera d’allarme” che metteva in guardia sulla “non sicurezza” del viadotto”.
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Antonella Sanicanti