Polonia, l’attacco strumentale alla Chiesa che vuole dalla sua parte il Papa

Nei giorni scorsi, un gruppo di cattolici polacchi ha pubblicizzato su uno dei maggiori quotidiani italiani un appello al Papa affinché “ripari” la Chiesa in Polonia, riferendosi al tema degli abusi dei minori.

vaticano
(Getty Images)

Purtroppo, si tratta di una vergognosa mistificazione della realtà che cela l’attacco a una Chiesa nazionale, quella polacca, che rappresenta un baluardo di resistenza alle menzogne del mondo. Un faro di fede in una società globale dove la fede scarseggia sempre più.

L’appello strumentale pubblicato in Italia

Non a caso, l’appello è stato pubblicato dal quotidiano di punta del pensiero progressista e benpensante. Ma stiamo pure ai fatti. L’attacco è oggettivamente pretestuoso, per il semplice motivo che il fenomeno della pedofilia in Polonia interessa la società polacca nel suo insieme, e in quel contesto la Chiesa cattolica è assolutamente marginale, praticamente esente.

Come scrive il giornale online Lanuovabq.it, su mille condannati per pedofilia, 997 sono laici e 3 sacerdoti. Si tratta cioè veramente, seppure sempre dolorosi, di singoli casi che non hanno nulla di sistematico. Non si capisce perciò quali siano le colpe della Chiesa polacca, e cosa dovrebbe riparare, visto che si tratta di una percentuale estremamente ridotta.

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La vergogna dell’attacco alla Chiesa in Polonia

Ma i media hanno riportato la notizia come se il problema sia quasi esclusivamente una questione interna alla Chiesa. Guarda caso, a quella Chiesa così amata da San Giovanni Paolo II quasi da farne un modello di patria nazionale da accostare a quello di una società familiare, quindi ideale.

C’è poi da dire che per quanto riguarda la Chiesa il problema, come hanno ricordato eminenti teologi in più occasioni, subito rigorosamente messi a tacere, è strettamente connesso all’omosessualità dei sacerdoti. E certamente non alla fede cristiana e alla Dottrina cattolica, o al Magistero dei Papi, che esplicitamente condanna le perversioni sessuali e la teoria del gender. Per cui, come al solito, assistiamo a tutto un contesto di messaggi organizzati per denigrare la Chiesa e la fede cattolica.

Polonia, da chi partono le accuse infamanti

Tra l’altro, il giorno scelto per pubblicare l’appello al Papa è stato proprio la solennità degli Apostoli Pietro e Paolo, il 29 giugno. Festa del Vescovo di Roma, giorno in cui il Papa ha scelto anche di commissariare la Fabbrica di San Pietro, per un sospetto sulla concessione di un’appalto.

L’accusa polacca nasce da tale Justyna Zorn, una signora di Danzica che ha dato vita alle proteste nel 2019, e punta a dare una dimensione mondiale a questa sua azione.

Accuse menzognere che puntano a singoli religiosi

Per questa signora la Chiesa polacca sarebbe colpevole di nascondere i casi di abusi su minori, tirando in ballo alcuni singoli vescovi, tra cui il nunzio apostolico in Polonia. Un appello che in origine, scrive Lanuovabq, è stato firmato da solamente trentadue persone.

Trentadue privati guidati da una signora sconosciuta che attaccano in maniera strumentale la Chiesa polacca. Sulla base di dati totalmente scollegati dalla realtà della pedofilia nel Paese. Presentandosi come “cattolici impegnati” che rivolgono una “supplica” a Papa Francesco. Quasi a volere rappresentare tutti i cattolici.

Polonia. Dietro gli attacchi, la ricerca di denaro

La realtà però è ancora più distante e assurda. La lotta delle organizzazioni atee e anti-cattoliche è spietata nel Paese, e riporta al febbraio 2019. Poco prima dell’importante incontro che si è svolto in Vaticano con i capi delle conferenze episcopali di tutto il mondo per discutere di abusi sui minori da parte del clero.

Quel giorno si presentarono nella Santa Sede i rappresentanti della Fondazione polacca “Non abbiate paura”. Associazione che chiede risarcimenti da parte della Chiesa cattolica sulla motivazione delle accuse formulate dalle vittime dei preti pedofili in Polonia. I rapporti che vengono presentati, come anche in quel caso, sono spesso veri e propri testi farlocchi. Stilati sulla base di fantasiosi report mai riscontrabili nella realtà. Che parlano di fatti avvenuti decine e decine di decenni prima, spesso con testimonianze di persone scomparse e dati concepiti per astratto.

Polonia, rapporti fasulli e militanti anti-cattolici

Il rapporto presentato in Vaticano, anche in quel caso, era fasullo. Le delegazione era guidata da una presunta vittima degli abusi e presidente della Fondazione, tale Marek Lisiński. Insieme a una politica del partito polacco “Adesso”, nota per le sue posizioni contro la Chiesa. E a una femminista legata a un movimento di estrema sinistra radicale organizzatrice nientemeno che delle Giornate dell’Ateismo. Giornate la cui mission è l’eliminazione dell’insegnamento della religione nelle scuole.

“Il problema è che Lisiński, presentato a Francesco come vittima di un prete pedofilo, è un imbroglione e ricattatore”, scrive Lanuovabq. L’uomo in passato si fece prestare soldi da un sacerdote per girare un film contro la Chiesa polacca. Non volendoli restituire, lo accusò di averlo molestato trent’anni prima. Il tutto dopo avere scoperto su un sito web come ottenere risarcimenti dalla Chiesa. Da lì nacque la sua fondazione, e si scoprì che chiedeva soldi alle persone che ottenevano risarcimenti grazie a lui.

Film faziosi fondati su cospicui interessi economici

Lisiński chiese anche molti soldi per la sua comparsa nel faziosissimo film, girato dai fratelli Sekielski. I registi eliminarono la sua comparsa nel film per non mettere in mostra le speculazioni che vi ruotavano attorno. Arrivò anche un secondo film, su un singolo caso di abusi. Che divenne un evento nazionale per la massiccia pubblicità che ne venne fatta, proprio mentre in Polonia si celebrava il centesimo anniversario della nascita di Giovanni Paolo II.

La cosa più scandalosa, in questo contesto, è che in Polonia esiste un gruppo di cattolici che critica l’attuale gerarchia nei vescovi del Paese e che punta a dargli una spallata proprio facendo leva su questo tipo di accuse. Addirittura chiamando in causa il Pontefice.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti”

Ricordiamo però le dure parole di Gesù nel Vangelo di Matteo, e preghiamo il Signore perché allontani dalla Chiesa e dalla società l’immonda pestilenza che affligge i nostri cuori: che il Signore possa perdonarci e darci la Salvezza, scacciando maldicenze e progetti orditi nell’oscurità a discredito del fratello.

Gesù Regno dei Cieli
Gesù Regno dei Cieli (photo Pixabay)

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità” (Mt 23, 27-28).

Giovanni Bernardi

fonte: lanuovabq.it

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