La toccante storia del piccolo Manuel Foderà, araldo del Rosario, che 15 anni fa nasceva in Cielo e adesso è iniziato il procedimento per riconoscere la sua santità.

La vicenda di Manuel Foderà, un bambino siciliano nato al Cielo il 20 luglio 2010, a soli 9 anni, emana luce ad ogni tratto. Non solo la purezza e l’innocenza di un piccolo, ma la santità di un rapporto personale e vivo con il Signore: sono questi gli elementi che caratterizzano questo bambino.
Il 21 giugno scorso, infatti, ha avuto inizio l’iter diocesano che prevede l’inchiesta iniziale di accertamento delle virtù eroiche ai fini della beatificazione. Il piccolo Manuel adesso è Servo di Dio e si analizza la sua breve vita e le espressioni in cui ha manifestato, in modo esemplare ed eroico, le virtù cristiane.
Il piccolo Manuel Foderà verso gli onori degli altari
Nato a Calatafimi Segesta, in Sicilia, il 21 giugno 2001, Manuel è il terzogenito dei suoi genitori Giuseppe ed Enza Milana. Ha due fratelli molto più grandi, di cui uno sarà il suo padrino di Battesimo. La sua infanzia inizia in una famiglia cristiana tra amore e coccole.

A 4 anni un forte dolore alla gamba porta ad una diagnosi infausta: è affetto da un neuroblastoma e le possibilità di guarigione sono pressoché nulle. Cominciano le cure, un intervento chirurgico in cui gli viene asportata la massa tumorale e ben 20 cicli di chemioterapia.
Se all’inizio fa fatica a vivere la malattia, ben presto però c’è un “Amico” che gli fa accettare tutto e con amore. Prende vita un rapporto con Gesù anche con vere e proprie esperienze mistiche. Già in ospedale, trascorre molto tempo nella preghiera: a 4 anni sa già recitare il Rosario e conosce le litanie mariane a memoria.
Quando la suora infermiera lo porta nella piccola chiesetta dell’ospedale, lo prende in braccio e lui appoggia la testa sul tabernacolo, in un meraviglioso e intimo incontro d’amore con Gesù.
Locuzioni interiori e il grande legame con Gesù Eucarestia
Sarà soprattutto dopo aver ricevuto la Prima Comunione, con il nulla osta del vescovo che glielo concede nonostante l’età troppo precoce, 6 anni, ma per la sua grande maturità spirituale, che la sua esperienza religiosa si fa sempre più mistica.
Un giorno dice alla mamma che la Madonna gli ha promesso che la sera avrebbe visto i fuochi di artificio. Non era in alcun modo previsto, e lui non poteva sapere, che effettivamente, quella sera ci sarebbero stati e lui li avrebbe visti.
Questo rapporto così diretto è anche con Gesù. Rivela alla mamma: “Mamma, non ho sentito la voce di Gesù, così come tu senti la mia, ma sono riuscito a parlargli e Lui mi rispondeva nel mio cuore”. Sono perciò locuzioni interiori attraverso cui vive un legame speciale e intimo con il Signore.
La lettera per ringraziare il Signore
Saranno le sue parole di bambino di 6 anni a colpire tutti, quando parla della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia e di come relazionarsi con Lui. Scrive infatti una lettera per invitare tutti a ringraziare il Signore:

“Carissimi amici,
vi voglio parlare di come Gesù è presente nell’Eucarestia. Sapete: Lui vi vuole tanto bene e si fa sentire e vedere nella santa Comunione. Non ci credete? Provate a concentrarvi, senza distrarvi. Chiudete gli occhi, pregate e parlate perché Gesù vi ascolterà e parlerà al vostro cuore. Non aprite subito gli occhi perché questa comunicazione si interrompe e non torna mai più! Imparate a stare in silenzio e qualche cosa di meraviglioso succederà, perché quando Lui entra diventa una “bomba di Grazia” che vi fa sentire protetti e al sicuro. Rimanete in compagnia con Lui. Questo è il momento più bello perché nella Comunione Lui vi dà la sua santa benedizione.
Se state male, Lui vi darà la forza di sopportare ogni sofferenza. Se siete tristi, vi darà la forza di sorridere. Se siete annoiati, Lui vi darà la sua gioia. Se siete pieni di rabbia e nervosi, Lui vi darà la forza di calmarvi. Tutto questo potrà accadere solo se avrete fiducia in Lui perché Lui vi ama molto più di quanto voi lo possiate amare!”.
Cresce negli anni della malattia misticamente con Gesù, la Madonna e offre le sue sofferenze. Verso la fine riceve anche un dono: “Gesù mi ha fatto dono di due spine della sua corona“, dice. I medici subito dopo scoprono, infatti, la formazione di due masse tumorali nella testa.
Gesù gli preannuncia anche il momento della morte: “Gesù mi ha fatto vedere il Paradiso ed è un luogo meraviglioso, bello come un convito preparato da Gesù… Mi ha detto che morirò a nove anni, che devo soffrire ancora un po’ per Lui“.
Dopo aver preso parte alla Messa celebrata nella sua cameretta, il 20 luglio 2010 dopo la Comunione esclama: “Ho finito” e poi dopo un po’ muore stringendo il rosario tra le mani. L’attestazione della fama di santità che in questi anni è perdurata e si è mantenuta viva ha portato all’apertura della causa di beatificazione di cui è appena iniziato il primo step.