‘Perseguitati’, un reportage sui cristiani nel mondo

 

Nel suo ultimo libro intitolato semplicemente ‘Perseguitati’ lo scrittore Nello Scavo compie un analisi approfondita e ben strutturata sulle condizioni di vita dei cristiani in tutte le parti del mondo. Il reportage fornisce le statistiche aggiornate sulle persecuzione che i cristiani sono costretti a subire per mano di Islamici, Induisti e buddisti, rivelando come oltre il 75% delle minoranze che subiscono violenza nel mondo sono cristiane.

A differenza di quello che si potrebbe pensare, dati i recenti sviluppi di cronaca, il posto peggiore in cui un cristiano possa vivere non è tanto il medio oriente quanto l’ateissima Corea del Nord, paese che per il quindicesimo anno consecutivo si è guadagnato l’infausto titolo.

Durante la presentazione del suo libro, Scavo ha raccontato alcune delle torture e delle atrocità a cui i cristiani sono sottoposti, ad esempio in Somalia, spiega l’autore del libro: “Gli islamici che si convertono al cristianesimo, se scoperti vanno incontro a morte certa. La Chiesa è pressoché totalmente clandestina o fortemente ostracizzata anche in Paesi come Afghanistan, Pakistan, Sudan, Iran ed Eritrea”.

Si tratta, quindi, di una vera forma di odio che ha radici profonde, spiega ancora Scavo, d’altronde basta pensare a come vennero accolti i primi cristiani nell’Impero Romano, e che con il passare dei secoli ha visto cambiare solo gli attori protagonisti ma non le motivazioni che generano l’odio nei confronti dei cristiani, così si scopre che come agli albori del cristianesimo anche al giorno d’oggi: “Si tratta di scontri per difendere un interesse. Sia esso di tipo economico, culturale, sociale, o di supremazia religiosa. Il cristianesimo, infatti, non è mai privo di ricadute sociali e la novità che esso rappresenta viene spesso vissuto come una minaccia per chi ha fatto del sopruso, sotto qualsiasi forma, anche quelle apparentemente più innocue, una regola di vita”.

Se la morte per la fede può sembrare il più alto prezzo da pagare in questi paesi, non si ha conoscenza delle condizioni in cui sono costrette a vivere le donne cristiane, esse sono trattate come vere e proprie schiave, utili solo a soddisfare i più bassi istinti dei loro compratori: “Le ‘condizioni contrattuali’ nella compravendita delle donne, le angherie che molte sopportano spesso per proteggere i propri bambini. Ci sono casi di donne rimaste vedove e che avrebbero voluto togliersi la vita, una volta ‘comprate’ da qualche miliziano, ma che hanno accettato il quotidiano martirio solo per non abbandonare i figli nelle mani dei mujaheddin”.

Le condizioni descritte da Scavo suscitano orrore e disgusto, ma lo scrittore lascia intuire che non tutto è perduto e che presto potremmo assistere a dei cambiamenti, basta guardare agli esempi positivi come: “Imam che nei Balcani hanno dato accoglienza a tanti profughi cristiani provenienti dalla Siria. Penso anche a quegli islamici che in Siria stanno proteggendo i loro amici cristiani, insomma a quei ‘samaritani’ che non si girano dall’altra parte, ma si soffermano senza fare calcoli”.

La speranza di Scavo dopo aver visitato quei luoghi di dolore e sofferenza è che la sua denuncia, unita a quelle delle associazioni che si occupano di dare protezione ai cristiani maltrattati, possa cambiare la coscienza di quelle società e convincere sempre più persone ad opporsi ai soprusi.

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