Perseguitati solo per aver osato mostrare un crocifisso al collo.

CI PERSEGUITANO, OGGI COME IERI, PERCHÉ SIAMO CRISTIANI

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.”.

Se potessimo fare un salto temporale all’indietro di poco meno di 2000 anni e divulgare le ultime news di Valeriano o Diocleziano -per citare un paio di imperatori, potremmo leggere di quante vittime cristiane ci siano state nelle ultime ore e delle tante situazioni in cui la nostra religione è stata dichiarata non ammissibile e perseguibile.

Da allora nessuno è riuscito a sradicare il cristianesimo, nonostante gli espliciti atteggiamenti, che si sono perpetuati fino ai giorni nostri, di estrema intolleranza nei nostri confronti. Oggi, come allora, molti sono i martiri, gli arrestati, i torturati, quelli uccisi senza alcuna pietà.

A 2000 anni da quei giorni è allarmante il resoconto del Center for Study of Global Christianity del Massachussetts: nel 2016 ci sono stati ben 90.000 cristiani uccisi per esser rimasti fedeli al Cristo e negli ultimi dieci anni sono stati addirittura 900.000. La media è altissima, è stato giustiziato, senza ragione alcuna, un cristiano ogni 6 minuti circa e in varie parti del mondo. Il 70% di noi perde la vita in Africa, dove molte nazioni sono in guerra e i nostri missionari portano cibo, acqua, medicine e pace; il restante 30% muore nel Medio Oriente o in Asia, luoghi in cui gli attentati sono più numerosi di quanto le notizie del Tg ci lascino sapere. Lo sappiamo, e troppo poco lo ricordiamo, che nel mondo ci sono a tutt’oggi grandi e piccole guerre, che non ci risparmiano e ci fanno risultare la religione più perseguitata al mondo.

Forse parlarne più spesso ci indurrebbe almeno a pregare per i nostri tanti fratelli che, anche in questo istante, rischiano di non tornare alle loro famiglie, solo per aver protetto la libertà di esser caritatevoli, senza imposizione alcuna, o per di aver osato mostrare un crocifisso al collo.

Dovremmo anche parlare del fatto che, alle Nazioni Unite, 102 Paesi su 196 sono contrariati dal nostro credo. Meno della metà sono islamici, gli altri, forse meno rumorosi, ma non per questo meno agguerriti contro di noi, sono la Corea del Nord, per lo più atea, la parte induista dell’India, i buddisti del Vietnam.

Segnalo che nel 1955, l’olandese Andrew van der Bijl (fratello Andrew) ha dato origine alla missione cristiana “Porte Aperte”, proprio per sostenere i cristiani perseguitati in più di 60 Paesi del mondo. La missione si occupa della diffusione della Parola di Dio ed informa la Chiesa sulle ragioni per cui, in altri paesi, tentano di avvilire l’animo del credente.

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