Per la prima volta nella storia di Medjugorje va al Festival dei Giovani

È un avvenimento significativo nella storia di Medjugorje che vede la sua presenza per la prima volta, da quando è nato il Festival dei Giovani nell’estate del 1989. 

Mai era accaduto prima, e la sua partecipazione, confermata questa mattina da padre Marinko Sakota, parroco di Medjugorje, durante la Conferenza Stampa per l’apertura della 33a edizione del Festival, segna una evidente svolta.

Mons. Aldo Cavalli, Visitatore Apostolico e Padre Marinko Sakota, parroco di Medjugorje

Il contrasto con Medjugorje

Come risaputo, una delle pagine della storia di Medjugorje è contrassegnata dalla posizione ostile da parte del Vescovo della diocesi Mostar-Duvno, sotto la cui giurisdizione rientra la parrocchia di san Giacomo a Medjugorje.

Al tempo dell’inizio delle apparizioni, il 24 giugno 1981, l’allora Vescovo, Mons. Pavao Zanic, in carica dal 1971 al 1993, dopo un primo atteggiamento favorevole, tanto da recarsi più volte a Medjugorje ed essersi esposto pubblicamente durante l’amministrazione delle Cresime, con la nota frase in riferimento ai piccoli veggenti: “Sono convinto, i bambini non mentono”, assunse una posizione nettamente in contrasto.

Così fu anche l’atteggiamento del suo successore, Mons. Ratko Perić, noto nemico di Medjugorje, che ignorò completamente la sua missione pastorale nella parrocchia di San Giacomo che rientra sotto la sua competenza. Fino a quando, per sopraggiunti limiti di età, che per un Vescovo sono i 75 anni, ha dovuto lasciare il suo incarico.

Al 33° Festival dei Giovani c’è la svolta

Papa Francesco ha nominato al suo posto Mons. Petar Palic, era il settembre 2020, Ed ecco la svolta. Per la prima volta il Vescovo di Mostar interverrà al Festival dei Giovani a Medjugorje e presiederà la celebrazione della Santa Messa durante una delle giornate di preghiera. Una presenza attesa per anni, che segna un cambiamento e soprattutto una vicinanza responsabile e doverosa da parte di un Pastore che ha a cuore le sue pecore.

Vescovo di Mostar, Mons. Petar Palic

Ecco che stiamo assistendo ad una graduale successione di eventi a favore di Medjugorje. A cominciare dal 2017, con la nomina di Mons Henryk Hoser, in qualità di Visitatore a carattere speciale per la Santa Sede. Poi nel giorno delle festa della mamma, il 12 maggio 2019, Papa Francesco dà l’autorizzazione ai pellegrinaggi ufficiali e alle celebrazioni solenni. Dopo, a febbraio 2020, viene conferito l’imprimatur a sette realtà comunitarie presenti a Medjugorje. Ancora l’11 febbraio di quest’anno, festa della Madonna di Lourdes, l’arrivo di Mons. Aldo Cavalli, come sostituto del compianto Mons. Hoser deceduto il 13 agosto 2021.

Rendiamo grazie per ciò che sta succedendo e attendiamo con fiducia il prossimo passo, che si ipotizza, possa essere il riconoscimento della chiesa di Medjugorje, che attualmente ha ancora lo status di Parrocchia, a Santuario sotto la Santa Sede affidato a un Vescovo prelato. E quindi strutturata e definita dal punto di vista della pastorale. In Italia per fare qualche esempio, hanno questo tipo di inquadramento, il Santuario della Madonna di Pompei e di Loreto.

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