“Non importa il lavoro che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo” è il pensiero dei santi di oggi. Un insegnamento senza tempo.
Oggi vi proponiamo un pensiero tra i tanti scritti che Madre Teresa di Calcutta ci ha lasciato.
“Io sono molto brava a pulire i gabinetti. Non importa il lavoro che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo. Io appartengo a Cristo ed è lo stesso se a un certo punto Lui vuole che io pulisca i gabinetti, mi prenda cura dei malati di lebbra o parli con il Presidente degli Stati Uniti, perché io sono quel che Dio vuole io sia e faccio quel che lui vuole io faccia“.
Si chiamava Agnes Gonxha Bojaxiu (1910-1997, Albania) e prese il nome di Suor Maria Teresa del Bambino Gesù (per devozione a Santa Teresa di Lisieux) quando entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto.
Madre Teresa arrivò a Calcutta, in India, per insegnare storia e geografia nei collegi delle famiglie abbienti, ma il suo spirito di carità verso i più deboli si fece ben presto sentire e, quando la voce di Gesù Cristo le disse: “Voglio Missionarie indiane, Suore della Carità, che siano il mio fuoco d’amore fra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada.
Sono i poveri che devi condurre a me. E, le sorelle che offrissero la loro vita come vittime del mio amore, porterebbero a me queste anime”. Iniziò la missione più autentica, quella che avrebbe salvato moltissime vite. Scelse come abito un sari bianco (segno di lutto in India), con un bordo azzurro (il colore della Madonna) e iniziò a cercare i dimenticati di Calcutta, fino dentro le fogne della città, dove abitavano malati, affamati, moribondi.
Il 17 Ottobre del 1979, ricevette il Premio Nobel per la Pace (che accettò solo in nome dei suoi poveri). Davanti ai potenti della terra non mancò di denunciare, con estremo coraggio, quella che è la minaccia più insidiosa del tempo odierno: l’aborto.
Lei disse: “Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa (…). Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me”.
All'interno del Duomo di Assisi si trova una piccola statua in terracotta della Madonna del…
Papa Leone XIV durante l'Angelus in piazza San Pietro ha indicato un esempio di forza…
Sesto giorno della Novena di Natale: un invito a fermarsi dalla frenesia dei preparativi per…
Sacerdote gesuita, san Pietro Canisio fu un grande predicatore del suo tempo, famoso come catechista,…
Meditiamo il Vangelo del 21 dicembre 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
La domenica è il giorno della devozione alla Santissima Trinità. Lodiamo e glorifichiamo il Signore…