Smascherare predicatori di odio che vendono illusioni sull’aldilà. Questa l’esortazione del Papa nel suo discorso durante l’incontro al Cairo con il presidente egiziano Al Sisi, i membri del Governo e del Parlamento, gli ambasciatori e il Corpo Diplomatico, subito dopo la Conferenza internazionale sulla pace ad Al Azhar. Il servizio di Giada Aquilino:
“Presidente, Lei, alcuni minuti fa, mi ha detto che Dio è il Dio della libertà, e questo è vero. Abbiamo il dovere di smontare le idee omicide e le ideologie estremiste, affermando l’incompatibilità tra la vera fede e la violenza, tra Dio e gli atti di morte”.
Non si può costruire la civiltà, sottolinea il Pontefice, senza ripudiare “ogni ideologia del male, della violenza e ogni interpretazione estremista che pretende di annullare l’altro” e di annientare le diversità “manipolando e oltraggiando” il nome di Dio. Il “peculiare” ruolo dell’Egitto è quindi necessario per poter affermare che tutta la regione, “culla delle tre grandi religioni”, può e deve risvegliarsi dalla “lunga notte di tribolazione” per tornare a irradiare i valori della giustizia e della fraternità:
“Pace per questo amato Paese! Pace per tutta questa regione, in particolare per Palestina e Israele, per la Siria, per la Libia, per lo Yemen, per l’Iraq, per il Sud Sudan; pace a tutti gli uomini di buona volontà”.
Il pensiero del Papa va “a tutte le persone che “hanno dato la vita per salvaguardare la loro Patria”: i giovani, i membri delle forze di sicurezza, i cittadini copti e quanti, “ignoti”, sono caduti a causa del terrorismo. Ricorda le uccisioni e le minacce che hanno determinato l’esodo di cristiani dal Sinai settentrionale, chi li ha accolti e ha dato loro assistenza, come pure coloro che sono stati colpiti negli attentati alle chiese copte, anche recentemente a Tanta e ad Alessandria. Abbiamo il dovere, afferma, di insegnare alle giovani generazioni che Dio “non ha bisogno di essere protetto dall’uomo”, ma è Lui che protegge gli uomini:
“Abbiamo il dovere di smascherare i venditori di illusioni circa l’aldilà, che predicano l’odio per rubare ai semplici la loro vita presente e il loro diritto di vivere con dignità, trasformandoli in legna da ardere e privandoli della capacità di scegliere con libertà e di credere con responsabilità”.
Il Pontefice invoca il “rispetto incondizionato” dei diritti inalienabili dell’uomo, quali l’uguaglianza tra tutti i cittadini, la libertà religiosa e di espressione, senza distinzioni. E con essi, una “speciale attenzione” al ruolo della donna, dei giovani, dei più poveri, degli anziani e dei malati, perché – conclude – la grandezza di qualsiasi nazione si rivela nella cura che essa dedica realmente ai più deboli della società.
fonte: radiovaticana