Papa Leone XIV all’Udienza del 25 giugno: “La fede in Gesù salva dalla fatica di vivere”

Papa Leone XIV prosegue il ciclo di catechesi all’Udienza Generale del mercoledì e afferma come la fede in Gesù salva dalla fatica di vivere, male del nostro tempo.

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Papa Leone XIV all’Udienza Generale – lalucedimaria.it

L’Udienza Generale di oggi 25 giugno tenuta da papa Leone XIV in piazza San Pietro è l’ultima prima della pausa estiva che il pontefice si concederà per un periodo di riposo a Castel Gandolfo.

La folla di pellegrini ha sfidato le alte temperature per ascoltare le parole del Santo Padre che ha proseguito il ciclo di catechesi delle consuete Udienze Generali del mercoledì focalizzandosi anche questa volta su un altro miracolo compiuto da Gesù.

Lo spunto della riflessione è stato il brano del Vangelo di Marco in cui si narra dell’emorroissa. La lettura si è concentrata sull’ultimo passaggio (Mc 5, 33-34) di un brano più ampio a cui il papa ha fatto riferimento per intero.

Papa Leone XIV all’Udienza Generale: la fede in Gesù salva dalla fatica di vivere

La riflessione del pontefice ha preso inizio considerando la fatica di vivere, quel malessere tanto diffuso nel nostro tempo, che ha proprio definito una “malattia”. Quando la realtà appare troppo complessa, pesante, difficile da affrontare si cade spesso in una specie di sonno per sfuggire a ciò che sembra insormontabile.

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Papa Leone XIV in piazza San Pietro – lalucedimarai.it

Capita poi di sentirsi bloccati dal giudizio degli altri. La realtà però, deve essere affrontata, e afferma papa Leone, “insieme con Gesù possiamo farlo bene“. Riprende perciò i personaggi di cui parla l’evangelista Marco, l’emorroissa che da 12 anni aveva perdite di sangue e la ragazza di 12 anni, figlia di Giairo che stava per morire.

Sia lui che l’emorroissa escono e vanno a cercare Gesù con fede. La fede e la speranza nel Signore continuano ad esssere presenti in loro anche quando sembra tutti li scoraggiano. Giairo continua ad aver fede anche quando gli dicono che sua figlia è morta e l’emorroissa con grande coraggio ha preso la decisione che cambia la sua vita: vuole toccare il mantello di Gesù anche se cercano di allontanarla.

Non accostarsi a Gesù in modo superficiale

Il Santo Padre spiega qualcosa di estremamente importante: “ogni volta che facciamo un atto di fede indirizzato a Gesù si stabilisce un contatto con Lui e immediatamente esce da Lui la sua grazia“. Prosegue illustrando meglio ciò che realmente avviene: “a volte noi non ce ne accorgiamo, ma in modo segreto e reale la grazia ci raggiunge da dentro e pian piano trasforma la vita“.

Riflette poi su quanto oggi molti si accostano a Gesù in modo superficiale,senza credere veramente nella sua potenza“. Dice che “calpestiamo la superficie delle nostre chiese, ma forse il cuore è altrove“. Il Signore così come guarisce l’emorroissa sveglia dal sonno della morte la figlia di Giairo: “la morte vera è quella dell’anima, di quella dobbiamo aver paura“, ricorda il papa.

Di fronte alla delusione, allo scoraggiamento, all’esperienza di morte che si fa nella vita il papa indica l’azione giusta da fare: “andiamo da Gesù, Lui può guarirci, può farci rinascere. Gesù è la nostra speranza“.

Guardare al Sacro Cuore di Gesù

Dialogando con i pellegrini delle varie lingue che si succedono nei saluti al papa nel corso dell’Udienza, Leone XIV ha ricordato il Giubileo dei seminaristi appena celebrato e ha invitato i pastori ad esserlo secondo il Sacro Cuore di Gesù.

Così come in prossimità della solennità ha esortato a rivolgere lo sguardo al Cuore di Gesù e a partire da esso a donare al mondo “un cuore che sa amare, perdonare, prendersi cura degli altri“. Non è mancato il ricordo del recente attentato terroristico alla chiesa greco ortodossa di Damasco per le cui vittime il Santo Padre ha rivolto la sua preghiera.

E il suo pensiero è andato ai cristiani del Medio Oriente a cui ha espresso in modo sentito la sua vicinanza ricordando anche la profonda fragilità che segna la Siria. Ne è seguito un appello affinché la comunità internazionale non distolga lo sguardo da questo Paese.

Pensando anche alla situazione che vede coinvolti Iran, Israele e Palestina ha menzionato il profeta Isaiauna nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra” auspicando “che si ascolti questa voce che viene dall’Altissimo” e che si scelga la via del dialogo.

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