Un gesto senza precedenti: Papa Leone XIV torna a Nicea, dove 1700 anni fa, fu indetto il primo Concilio ecumenico della storia. Un segno forte verso l’unità dei cristiani.

Un anniversario molto importante quello che la Chiesa, nella sua totalità, si appresta a celebrare. Sono passati 1700 anni dal Concilio di Nicea indetto il 20 maggio 325, ed era già nelle intenzioni di Papa Francesco recarsi in viaggio in questa occasione.
Ora, il suo successore Leone XIV ha preso in mano questa sua speciale eredità e anche per mantenere e portare avanti i legami con le Chiese orientali, si sta organizzando proprio il primo viaggio del nuovo Pontefice a Nicea. Ma perché questa data e questo Concilio sono così importanti per la Chiesa?
Questa mattina, anche in occasione di questa importante e significativa ricorrenza, Leone XIV ha presenziato alla sua prima udienza giubilare in aula Paolo VI proprio con i rappresentanti delle Chiese Orientali, in occasione del loro Giubileo e, anche a loro, ha chiesto di collaborare perché la pace trionfi.
“Chi, più di voi, può cantare parole di speranza nell’abisso della violenza? Chi più di voi, che conoscete da vicino gli orrori della guerra, tanto che Papa Francesco chiamò le vostre Chiese ‘martiriali’?” – sono state le parole del Pontefice.
Papa Leone XIV e il viaggio a Nicea
In occasione del Giubileo delle Chiese orientali, Papa Leone XIV, questa mattina, ha presenziato alla sua prima udienza proprio con i loro rappresentanti. Un momento di vicinanza ma, al tempo stesso, anche di scambio e di dialogo fra le parti. È proprio nelle zone orientali, dall’Ucraina alla Terra Santa, sino al Libano, che sono aperti i principali e più vicini fronti di guerra e, come ha annunciato sin dal suo primo discorso, anche a loro il Papa ha chiesto un aiuto per la pace.
“Le vostre spiritualità, antiche e sempre nuove, sono medicinali” – ha affermato Leone XIV – “[…] La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione, ma è un dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita. Preghiamo per questa pace, che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare. Perché questa pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo”.
Un dialogo, come dicevamo all’inizio, aperto con i fratelli delle Chiese d’Oriente: “La Chiesa non si stancherà di ripetere: tacciano le armi […] Vi prego, ci si impegni per questo!” – sono state le forti parole di Leone XIV. Ma c’è un qualcosa che lega ancora di più le due Chiese: quello he è stato il Concilio di Nicea.
Anniversario del Concilio di Nicea
Papa Francesco aveva in programma, proprio nel corso di questo Giubileo, di recarsi in Turchia per celebrare i 1700 anni dal Concilio. Ora potrebbe essere proprio Leone XIV a prendere in mano le redini di ciò che il suo predecessore ha lasciato: “Lo stiamo preparando” – sono state le parole del Papa a chi gli ha chiesto se si recherà in Turchia.

Perché è così importante questo Concilio e il suo forte legame con le chiese orientali? Fu convocato dall’imperatore Costantino nel 325 d.C. e, fra le questioni dibattute a Nicea, una delle più rilevanti fu quella riguardante la natura di Cristo: fu stabilito che Egli è della stessa natura di Dio Padre, ovvero eterno.
Inoltre, al Concilio di Nicea c’è stata la “creazione” del Credo, la professione di fede che i cristiani recitano, ancora oggi, durante la Messa. Come anche è stato stabilito, sempre durante il Concilio di Nicea, il celibato dei sacerdoti. Questo Concilio è considerato il primo concilio ecumenico della storia, convocato alla fine delle persecuzioni contro i cristiani da parte dell’Impero Romano.
La ricorrenza che il mondo cristiano si appresta a vivere rappresenta il segno di unità fra le due anime della Chiesa e che lo stesso Leone XIV celebrerà con il suo primo viaggio apostolico.