Papa Francesco: “Vita consacrata? Chi la sceglie non è un eroe”

Vita ConsacrataParlando della vita consacrata alla Conferenza spagnola dei religiosi, papa Francesco spiega come una tale scelta non è simbolo di eroismo ma di disponibilità nei confronti di chi soffre.

La vita consacrata è un cammino che avvicina alla Misericordia di Dio e che per tal motivo conduce alla santità. Questo dato di fatto viene spesso scambiato per un atto di eroismo, ma il Santo Padre, in occasione della venticinquesima Conferenza spagnola dei religiosi, ricorda ai fedeli come non si tratti di questo, bensì di una scelta di vita che conduce ad offrire il proprio aiuto a chi soffre. Secondo questo punto di vista, dunque, i sacerdoti e le suore sono più che altro degli operatori di speranza, coloro che con il proprio esempio e le proprie azioni permettono a chi si trova in difficoltà di rivedere uno spiraglio di luce in una vita che sta riservando loro solo oscurità.

Papa Francesco: benefici e difficoltà della vita consacrata

Continuando il suo discorso sull’importanza della vita consacrata e della sua reale funzione nella quotidianità, papa Francesco illustra i pro ed i contro di una vita dedicata a Dio ed alla diffusione del suo verbo. Come punti positivi c’è sicuramente quello di poter diffondere in prima persona la speranza, inoltre si tratta di una vita: “Ricca di entusiasmo, passione ed opportunità”, ma perché rimanga tale bisogna dare uno sguardo al passato, al presente ed al futuro.

Un osservazione completa di ciò che significa ed ha significato la vita consacrata nella storia della Chiesa e dell’uomo permette di avere una visione completa ed al tempo stesso di contrastare le difficoltà che al giorno d’oggi sono rappresentate dal calo della vocazione (a cui è legato l’invecchiamento dei suoi membri), dai problemi economici,  da quello dell’internazionalizzazione e della globalizzazione che pongono in essere la diffusione del relativismo gnoseologico. Il primo compito dei sacerdoti odierni è quindi quello di trasmettere alle nuove generazioni la gioia della vocazione e rinnovare un’istituzione che senza ricambio rischia di scomparire: “lavorare nell’evangelizzazione dei giovani perché si aprano alla chiamata del Signore” è l’imperativo del Santo Padre, un lavoro che necessità di sacerdoti giovani e audaci che possano fornire le risposte adatte ai loro coetanei e alle nuove generazioni, perché: “I tempi sono cambiati e le nostre risposte devono essere diverse”.

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Luca Scapatello

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