“Chiedo perdono” alle vittime di abusi da parte di sacerdoti, dobbiamo dare prova di “estrema severità” verso i preti pedofili. E’ quanto scrive Papa Francesco nella prefazione del libro “La perdono, padre” di Daniel Pittet, bibliotecario a Friburgo in Svizzera, egli stesso vittima di abuso quando era bambino. Il Pontefice definisce questo libro una “testimonianza necessaria, preziosa e coraggiosa”. Ribadisce quindi l’impegno della Chiesa a proteggere i “più deboli e gli indifesi” e confida che le vittime di abusi, arrivate fino al suicidio, sono morti che pesano sulla coscienza del Papa e di “tutta la Chiesa”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Per chi è stato vittima di un pedofilo è difficile raccontare quello che ha subito”, per questo la “testimonianza di Daniel Pittet è necessaria, preziosa e coraggiosa”. Papa Francesco esordisce così nella prefazione al libro “La perdono, padre” in cui il bibliotecario svizzero racconta la sua terribile vicenda di vittima di abusi da parte di un prete quando era bambino. Ancora una volta, scrive Francesco, ho visto “i danni spaventosi causati dagli abusi sessuali e il lungo e doloroso cammino che attende le vittime”.
Le vittime che si sono suicidate pesano sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa
Massima severità con i preti pedofili e con chi li ha protetti
Si tratta, ammonisce ancora una volta Francesco, “di una mostruosità assoluta, di un orrendo peccato, radicalmente contrario a tutto ciò che Cristo ci insegna”. Rammenta dunque che nella Lettera Apostolica “Come una madre amorevole” ha esortato la Chiesa a “prendersi cura e proteggere con affetto particolare i più deboli e gli indifesi”. “Abbiamo dichiarato – ribadisce – che è nostro dovere far prova di severità estrema con i sacerdoti che tradiscono la loro missione e con la loro gerarchia, vescovi o cardinali, che li proteggesse, come già è successo in passato”.
La testimonianza di Daniel Pittet, un segno della forza del perdono e della preghiera
Abbattere il muro del silenzio che soffocava scandali e sofferenze
Il Papa ringrazia “Daniel perché le testimonianze come la sua abbattono il muro di silenzio che soffocava gli scandali e le sofferenze, fanno luce su una terribile zona d’ombra nella vita della Chiesa”. Sono testimonianze che “aprono la strada a una giusta riparazione e alla grazia della riconciliazione e aiutano anche i pedofili a prendere coscienza delle terribili conseguenze delle loro azioni”. “Prego per Daniel e per tutti coloro che, come lui – conclude Papa Francesco – sono stati feriti nella loro innocenza, perché Dio li risollevi e li guarisca, e dia a noi tutti il suo perdono e la sua misericordia”.
fonte: radiovaticana
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