Papa Francesco: “Il Rosario è la preghiera del mio cuore”

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Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Beata Vergine del Rosario, Papa Francesco ha pubblicato un nuovo tweet: “Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi … è la preghiera del mio cuore”. Ieri si è aperto  il Giubileo Mariano, che vedrà oggi pomeriggio il Papa presiedere una veglia di preghiera in Piazza San Pietro, dove domenica mattina celebrerà la Messa a conclusione dell’appuntamento. Sulla figura di Maria, Madre di misericordia, vediamo cosa dice mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato del Santuario di Loreto, intervistato da Marina Tomarro:

R. – Maria è ricordata con un’invocazione che dice di Lei che è Madre della Misericordia. Ecco: non dimentichiamo mai che tutto quello che comporta il processo della salvezza dell’umanità, nasce da un incontro tra Maria e l’Angelo che le espone il progetto di Dio. Ora, quando noi diciamo che Cristo si è incarnato nel seno di Maria, possiamo dire che è la Misericordia di Dio che si è incarnata, per cui la Madre della Misericordia ci richiama un pochino la parte fondamentale del processo di salvezza e quindi il progetto di amore da parte del Signore che si incarna attraverso l’opera di una donna. E non possiamo mai dimenticare che la presenza di Maria nella Chiesa, in tutti i cristiani, è qualcosa di fondamentale per cui anche chi è più tiepido nella sua fede, anche chi trova difficoltà a seguire il messaggio evangelico, di fronte alla figura di Maria si commuove ed è sempre capace di sentire quella chiamata, quella vocazione forte che tanto spesso poi chiama la conversione e ottiene la conversione.

D. – Ieri è stata la festa della Madonna del Rosario. Quanto è sentita questa ricorrenza?

R. – Credo che il Rosario sia, nel mondo cristiano e cattolico, la preghiera più familiare e più cara a tutti. Non è una preghiera facile, ma è senz’altro una preghiera ricca e qui la sentiamo particolarmente, perché il Rosario è sempre integrato da quella serie di invocazioni che chiamiamo le “Litanie lauretane”, che non sono tutte nate a Loreto ma sono un po’ l’espressione più forte di questo Santuario. Invocazioni e lodi a Maria che si susseguono come, appunto, una litania, quindi una serie di invocazioni, gesti di amore. Ora, il Rosario è una preghiera che ha la sua ricchezza nella varietà dei temi proposti: è un riflettere, è un ripassare un po’ la vita del Signore e la presenza di Maria nei vari misteri. E’ una preghiera che non sempre è facile, ma è una preghiera che possiamo fare anche quando siamo stanchi ed è una preghiera che possiamo sempre regalare, offrendo al Signore le nostre invocazioni per delle intenzioni particolari. Quindi è una preghiera facile e bella, anche difficile e ricca; comunque è una preghiera che ha una sua grandissima popolarità: non dimentichiamo che i Papi spesso si sono soffermati su questa preghiera per arricchirla e farcene sentire il gusto.

D. – Perché ci si rivolge a Maria, sempre nei momenti più dolorosi, nei momenti in cui si ha bisogno di un soccorso?

R. – Diciamo che Dio si manifesta “madre” attraverso la presenza di Maria, per cui ecco che la Madre di Gesù la sentiamo vicina, anche perché è una di noi, è una creatura umana come noi per cui la sentiamo vicina, materna; ed è quella realtà che ha una capacità di entrata molto forte. Io ricordo la frase di qualcuno che diceva: “Anche quelli che vogliono aver dimenticato la preghiera del Padre Nostro, quindi quelli che vogliono fare come se Dio non ci fosse, in fondo al cuore l’Ave Maria se la ricordano sempre”. Anche per chi vuole negare Dio, la presenza della Madre è una presenza sempre reale.

fonte: radiovaticana

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