Papa Francesco: “Entrare in Paradiso? Richiede uno sforzo”

Prima dell’Angelus domenicale, Papa Francesco ha parlato del Paradiso e dei requisiti che ogni uomo deve avere per potervi accedere.

Papa Francesco, Paradiso
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Prima dell’Angelus il Santo Padre parla dei requisiti che ogni uomo deve avere per accedere alla beatitudine della vita eterna.

Il Paradiso, uno spazio stretto

Nel corso dell’omelia domenicale da Piazza San Pietro, Papa Francesco ha letto un passo del Vangelo secondo Luca (Lc 13,22-30) per introdurre il discorso dell’accesso in Paradiso. Utilizzando come di consueto una metafora, il Santo Padre dice che il Paradiso non è “Un’autostrada” al termine della quale c’è un grosso portone d’accesso, ma una via impervia al termine della quale c’è uno spazio stretto. Con queste parole il Pontefice vuole fare capire che non basta vivere una vita sregolata e pentirsi in punto di morte per avere accesso alla beatitudine.

L’uomo che desidera avere l’accesso ad una vita al cospetto del Signore deve impegnarsi, anzi sforzarsi ogni giorno ad amare Dio ed il prossimo. Citando San Paolo, Papa Francesco chiama questo sforzo dovuto all’esigenza dell’amore “Il buon combattimento della Fede”. Per fare capire meglio cosa intende, il Santo Padre cita anche il passo del Vangelo in cui Gesù risponde ai fedeli sulla possibilità di raggiungere il Paradiso.

La parabola della Casa

Il Santo Padre spiega che Gesù ribaltò la domanda dei fedeli “Signore sono pochi quelli che si salvano?”, chiedendo quanti di loro fossero disposti a sacrificarsi per salvarsi. In questo modo fa capire loro che la possibilità è aperta a tutti, ma solo chi si assume la responsabilità di vivere seguendo la volontà divina ci potrà riuscire. Quindi racconta la parabola della casa e del padrone di casa.

La casa simboleggia il Paradiso, mentre il padrone è Dio; il Pontefice fa presente ai fedeli che quando il padrone di casa chiuderà la porta non vi si potrà più accedere. Ma cosa bisogna fare per essere meritevoli? A questo quesito Bergoglio risponde: “Il Signore ci riconoscerà non per i nostri titoli, ma per una vita umile, una vita buona, una vita di fede che si traduce nelle opere”. Chi si accosterà ai sacramenti, andrà a Messa e cercherà di tradurre praticamente gli insegnamenti è dunque sulla buona strada per raggiungere il Paradiso.

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Luca Scapatello

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