L’appello di papa Francesco durante la Giornata dei poveri.
“Nonostante il rifiuto, è a loro che appartiene il regno di Dio”.
Con questa esortazione, papa Francesco apre la III Giornata mondiale dedicata ai poveri, e a tutti coloro che sono rifiutati dalla moderna società: “Ai cristiani è dato il compito di seminare speranza e fiducia” – è l’introduzione del messaggio di Francesco.
Una giornata che fu annunciata dallo stesso Francesco al termine del Giubileo della Misericordia: non solo i poveri materialmente, ma anche i bambini sfruttati come schiavi, le donne maltrattate, i migranti, i senzatetto, gli orfani. I poveri sono tutti coloro che sono e si sentono rifiutati dalla società: “Anche se la società contro di loro costruisce muri e sbarra ingressi, essi confidano nel Signore. E noi, come chiesa e ognuno come buon cristiano, è chiamato ad impegnarsi nei loro confronti” – ha detto il papa.
“Oggi siamo nell’epoca del grande sviluppo economico, ma la società attuale ha generato una massa di persone povere, a discapito di pochi che detengono la vera ricchezza. I ricchi, addirittura, come nei tempi antichi, sono capaci di ridurre in schiavitù altre persone più povere. Quante volte vediamo i più poveri raccogliere lo scarto, il superfluo. Sono diventati loro stessi una discarica umana, si sentono trattati come rifiuti senza che, però, ne abbiamo colpa alcuna. Non possono permettersi di essere scoraggiati, incapaci o timidi…semplicemente perché sono poveri” – ha descritto Francesco.
Per papa Francesco, questo è “un dramma nel dramma” al quale la società non può restare indifferente: “Ogni eventuale offerta diventa per loro uno spiraglio di luce. Non hanno giustizia che li difende dal sopruso, per loro non esiste pensione o cassa integrazione. A loro non è data nemmeno la possibilità di ammalarsi. È una tristezza nell’ingiustizia”.
In conclusione del suo messaggio, papa Francesco si rivolge direttamente alla società moderna: “Si possono costruire muri, sbarrare gli ingressi per illudersi di sentirsi più sicuri con le proprie ricchezze a danno di chi rimane fuori. Ma non è così che si risolve: il loro grido aumenta e abbraccia la terra intera”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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