L’inquietudine che viene dallo Spirito Santo e l’inquietudine che viene dalla coscienza sporca, la vanità che trucca la vita come un’osteoporosi dell’anima: di questo ha parlato il Papa nell’omelia della Messa di ieri a Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti:
Le due inquietudini
Il Vangelo del giorno presenta il re Erode inquieto perché, dopo aver ucciso Giovanni il Battista, ora si sente minacciato da Gesù. Era preoccupato come il padre, Erode il Grande, dopo la visita dei Magi. “C’è nell’anima nostra – ha affermato il Papa – la possibilità di avere due inquietudini: quella buona, che è l’inquietudine” che “ci dà lo Spirito Santo e fa che l’anima sia inquieta per fare cose buone” e c’è “la cattiva inquietudine, quella che nasce da una coscienza sporca”. E i due Erode risolvevano la loro inquietudine uccidendo, andavano avanti passando “sopra i cadaveri della gente”:
“Questa gente che ha fatto tanto male, che fa del male e ha la coscienza sporca e non può vivere in pace, perché vive in un prurito continuo, in una orticaria che non li lascia in pace… Questa gente ha fatto il male, ma il male ha sempre la stessa radice, qualsiasi male: la cupidigia, la vanità e l’orgoglio. E tutti e tre non ti lasciano la coscienza in pace; tutti e tre non lasciano entrare la sana inquietudine dello Spirito Santo, ma ti portano a vivere così: inquieti, con paura. Cupidigia, vanità e orgoglio sono la radice di tutti i mali”.
La vanità, osteoporosi dell’anima
La prima Lettura del giorno, tratta dal Qoèlet, parla della vanità:
“La vanità che ci gonfia. La vanità che non ha lunga vita, perché è come una bolla di sapone. La vanità che non ci dà un vero guadagno. Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna? Si affanna per apparire, per fingere, per sembrare. Questa è la vanità. Se vogliamo dirlo semplicemente: la vanità è truccare la propria vita. E questo ammala l’anima, perché uno se trucca la propria vita per apparire, per sembrare, e tutte le cose che fa sono per fingere, per vanità, ma alla fine cosa guadagna? La vanità è come una osteoporosi dell’anima: le ossa di fuori sembrano buone, ma dentro sono tutte rovinate. La vanità ci porta alla truffa”.
Faccia da immaginetta, ma la verità è un’altra
“Quanta gente noi conosciamo che sembra… ‘Ma che buona persona! Va a Messa tutte le domeniche. Fa grosse offerte alla Chiesa’. Questo è quello che si vede, ma l’osteoporosi è la corruzione che hanno dentro. C’è gente così – ma c’è gente santa pure! – che fa questo. La vanità è questo: ti fa apparire con una faccia di immaginetta e poi la tua verità è un’altra. E dov’è la nostra forza e la sicurezza, il nostro rifugio? Lo abbiamo letto nel salmo interlezionale: ‘Signore tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione’. E prima del Vangelo abbiamo ricordato le parole di Gesù: ‘Io sono la via, la verità e la vita’. Questa è la verità, non il trucco della vanità. Che il Signore ci liberi da queste tre radici di tutti i mali: la cupidigia, la vanità e l’orgoglio. Ma soprattutto della vanità, che ci fa tanto male”.
fonte: radiovaticana
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