Il messaggio del pontefice è chiaro, ma Francesco non vuole che qualcuno possa fraintendere e lo ripete più di una volta per essere sicuro che tutti abbiano chiaro il concetto che l’offerta del fedele è libera e totalmente volontaria, nessuno, nemmeno il parroco può presentare una lista con le offerte: “Nella preghiera eucaristica nessuno è dimenticato. E se ho parenti o amici che sono nel bisogno o hanno passato questo mondo e l’altro, posso nominarli in quel momento. E se qualcuno chiede: ‘Ah Padre ma quanto devo pagare?’. Niente, capito! La messa non si paga”.
Per concludere il Santo Padre parla del miracolo eucaristico che ad ogni Messa viene ripetuto come simbolo e ricordo di quanto fece lo stesso Cristo durante l’ultima cena con gli apostoli. In quel momento, infatti, Gesù ha indicato che il suo sacrificio si sarebbe rinnovato ogni qualvolta si sarebbe ripetuto quel rituale: “Concluso il rito della presentazione del pane e del vino ha inizio la preghiera eucaristica, che qualifica la celebrazione della messa e ne costituisce il momento centrale, ordinato alla santa comunione. Corrisponde a quanto Gesù fece a tavola con gli Apostoli nell’ultima cena, allorché rese grazie sul pane e poi sul calice del vino; il suo ringraziamento rivive in ogni nostra eucarestia, associandoci al suo sacrificio di salvezza”.
Luca Scapatello
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