Papa Francesco incontra i giovani del Mozambico: “Al di là delle differenze, sognate come tutti gli altri. La solidarietà è l’arma migliore”
“L’arma migliore per trasformare la storia e la gioia è l’essere solidali. Questo è il miglior antidoto per smentire chi vuole dividere” – ha detto Francesco.
L’incontro interreligioso con i giovani del Mozambico è stato un momento particolare della visita di Papa Francesco. Giovani di tutte le religioni presenti nel paese erano riuniti nel Pavillon Maxaquene di Maputo ad ascoltare il Santo Padre. Una sola era la vera protagonista: la gioia nel volto di questi giovani.
“E’ bello vedervi cantare, sorridere, ballare in mezzo a tutte le difficoltà che attraversate. Questo è il miglior senso di gioia di questa terra” – ha detto loro Papa Francesco.
Un insieme di colori e culture quello che si è ritrovato nello stadio di Maputo: tutte le religioni del mondo erano lì presenti. La gioia dei ragazzi che, dopo 31 anni dall’ultima visita di Giovanni Paolo II, incontrano di nuovo un Pontefice.
“La gioia di vivere è una delle principali caratteristiche, è la caratteristica dei giovani, di voi tutti che siete qui. Gioia condivisa, gioia celebrata, gioia che concilia. Questo è il miglior antidoto per smentire tutti quelli che vogliono dividere, che vogliono frammentare, che vogliono opporre. Come si sente in alcune regioni del mondo, la voglia di essere uniti, di stare insieme, anche se di diverse confessioni religiose” – ha detto loro Francesco.
Il Santo Padre li mette in guardia da una cosa: “Non lasciate che i pericoli uccidano i vostri sogni. Non è buono darsi per vinti. Per conquistare i sogni serve speranza, sapienza, impegno e tempo. Non fatevi bloccare da insicurezza e paura di sbagliare”.
“Oggi voi tutti qui riuniti, siete l’esempio e la testimonianza di come si può agire. Siete uniti come una squadra di calcio. Come potete impegnarvi per il vostro paese? Semplice: come state facendo adesso. Restando uniti, per realizzare i sogni di un paese migliore, ma sempre tutti insieme” – ha concluso Francesco.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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