La prima Domenica della Parola indetta da Papa Francesco: “Un viaggio alle sorgenti della Parola di vita per comprendere l’importanza dell’ascolto”.
Papa Francesco, come gesto simbolico, a fine celebrazione ha consegnato la Bibbia a 40 persone, in rappresentanza del mondo intero.
Conoscere la Parola di Dio, comprenderla per poterla annunciare agli altri. È questo il senso della domenica della Parola voluta dal Santo Padre. “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino. Questa è la base di tutti i suoi discorsi: dirci che il Regno dei cieli è vicino. Che cosa significa? Per regno dei cieli si intende il regno di Dio, ovvero il suo modo di regnare, di porsi nei nostri confronti. Ora, Gesù ci dice che il regno dei cieli è vicino, che Dio è vicino. Ecco la novità, il primo messaggio: Dio non è lontano”.
La Parola di Dio, ha detto Francesco, è un messaggio di gioia, che ci accompagna nella nostra vita quotidiana: “Un messaggio di gioia, radicato e impastato d’amore che ci suggerisce di cambiare vita perché è iniziato un tempo nuovo che dall’oscurità ci conduce alla luce e che allo stesso tempo ci scuote e incoraggia.
Gesù ripete oggi anche a te: “Coraggio, ti sono vicino, fammi posto e la tua vita cambierà!”. Gesù bussa alla porta. Per questo il Signore ti dona la sua Parola, perché tu l’accolga come la lettera d’amore che ha scritto per te, per farti sentire che Egli ti è accanto”.
La Parola ci accompagna e ci incoraggia. Gesù scelse regioni oscure per poter predicare: “Non era certo il luogo dove si trovava la purezza religiosa del popolo eletto. Eppure Gesù cominciò da lì: non dall’atrio del tempio di Gerusalemme, ma dalla parte opposta del Paese, dalla Galilea delle genti, da un luogo di confine.
Cominciò da una periferia. Possiamo cogliervi un messaggio: la Parola che salva non va in cerca di luoghi preservati, sterilizzati, sicuri. Viene nelle nostre complessità, nelle nostre oscurità” – ha detto il Pontefice.
Impariamo ad assaporare la Parola, impariamo a comprenderla e ne saremo pieni e concreti annunciatori, come detto anche da Papa Francesco.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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