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Papa Francesco spiega: “Chi è il cristiano? Qual è la sua identità?”

Cosa ci dice, oggi, Papa Francesco? Il consiglio del Santo Padre di oggi viene ad illuminare le vite di ognuno di noi. Ascoltiamolo.

La meditazione di Papa Francesco ci invita ad essere dei veri cristiani, attivi e con “la carta di identità”, perché tutti possano vedere in noi la fede in Cristo.

Papa Francesco: “Chi è il cristiano”

Papa Francesco torna, ancora una volta, sull’argomento “Come deve essere un cristiano”: “La carta d’identità del cristiano deve coincidere in tutto e per tutto con quella di Gesù. Ed è la croce ciò che ci accomuna e ci salva. Perché se ognuno di noi non è disposto a morire con Gesù, per resuscitare con lui, ancora non ha una vera identità cristiana”.

Gesù custodiva in una maniera speciale la sua vera identità. E lasciava che la gente dicesse di lui: «È un grande, nessuno parla come lui, è un grande maestro, ci guarisce!». Però quando qualcuno si avvicinava alla sua vera identità, lo fermava. Ed è importante capire il perché di questo atteggiamento. Già dall’inizio, nelle tentazioni nel deserto, il diavolo cercava che Gesù confessasse la sua vera identità dicendogli: «Se tu sei il giusto, se tu sei il Figlio di Dio, fai questo! Mostrami che tu sei!». E poi dopo alcune guarigioni o in alcuni incontri, i demoni che erano cacciati via lo sgridavano con le stesse parole: «Tu sei il giusto! Tu sei il Figlio di Dio!». Ma lui li faceva tacere”.

Gesù custodiva la sua identità

Papa Francesco ci invita a custodire il nostro essere cristiano, ma a rivelarlo al mondo come ha fatto Gesù: “Gesù chiese ai discepoli: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro risponde a nome di tutti: «Il Cristo di Dio. Questa è la tua identità! Tu sei il Messia! Tu sei il Cristo di Dio! Tu sei l’unto, quello che noi aspettiamo!». Ma anche in questa situazione Gesù ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. Egli dunque voleva custodire l’identità. E poi incomincia a fare la catechesi sulla vera identità. E dice che il Figlio dell’uomo, cioè il Messia, deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e degli scribi; e essere ucciso e risorgere. Proprio questa, dice agli apostoli, è la strada della vostra liberazione, questa è la strada del Messia, del giusto: la passione, la croce”.

Una strada difficile quella di un vero cristiano. Ma, se percorsa con l’aiuto di Cristo, nulla ci farà paura.

ROSALIA GIGLIANO

Dall’omelia in Santa Marta – 26/9/2014

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Rosalia Gigliano

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