Papa Francesco: Crea un sito per dire basta alle Schiavitù.

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CITTA’ DEL VATICANO – Il traffico  di esseri umani, arricchiscono coloro che fanno business con i viaggi della speranza che si tramutano in tragedie del mare ,  il commercio illegale di organi, le schiave del sesso, l’abuso fatto sui bambini facendoli diventare oggetto di violenze psicologiche e sessuali . La vergogna perpetrata è di diversa tipologia e di diversa natura e purtroppo molto diffusa, alimentata dalle potenti organizzazioni criminali con la compiacenza di numerosi governi locali corrotti e conniventi.

Le diverse religioni  si sono mobilitate cercando di contrastare questi fenomeni di degrado dando vita in ogni angolo del mondo ad associazioni non governative cristiane che collaborano tra di loro . Papa Francesco l’anno scorso ha voluto ricevere  in Vaticano un folto gruppo di responsabili religiosi che si battono contro il traffico di esseri umani. A distanza di mesi da quell’incontro è nato un sito ad hoc, www.endslavery.va, inaugurato in collaborazione con la Chiesa Anglicana: si tratta del primo sito per raccogliere dati, ricerche, studi, appuntamenti, testi legislativi licenziati da vari parlamenti.

Il sito è nato come frutto di un accordo, tra il mondo solo cattolico e anglicano per il momento, per permettere di raccogliere più materiale possibile per iniziare una strategia comune atta a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi tipi di problematiche. Bisogna iniziare a combattere e a lottare contro queste realtà cercando prima di tutto di informare e portare alla luce le verità nascoste. Cina, India e Pakistan guidano la classifica delle nazioni con i maggiori schiavi moderni al loro interno (in termini assoluti, non relativi), ma è la Mauritania il paese più schiavizzato del pianeta con il 4% della popolazione che vive in qualche forma di vincolo. Come riporta Gallup, la maggior parte degli schiavi non sono visibili al grande pubblico e le vittime possono non essere identificate con i metodi di ricerca tradizionale. La povertà è chiaramente un fattore di rischio dietro la schiavitù moderna: i paesi più poveri tendono ad avere più schiavi, ma anche altri fattori acuiscono il problema, incluso le istituzioni tradizionali, i comportamenti e i sistemi sociali, un basso livello di autorità politica, un’ampia disoccupazione.

Le cifre della tratta di esseri umani, invece, e del business legato alla prostituzione sono esorbitanti: 32 miliardi di dollari l’anno. Assieme a quello di armi e di stupefacenti, è uno dei traffici illeciti più lucrativi e coinvolge più di 12 milioni di adulti e bambini. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), sarebbero circa 12,3 milioni gli adulti e i bambini costretti al lavoro forzato e alla prostituzione coatta.

L’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) parla di circa 500mila donne, che ogni anno sono vittime di traffico prevalentemente per lo sfruttamento sessuale, immesse nel mercato dell’Europa Occidentale. Ma sarebbero almeno 2,7 milioni, secondo le Nazioni Unite, le vittime di tratta, di cui l’80 per cento è costituito da donne e minori, che vengono venduti annualmente nel mondo ai fini della prostituzione, della schiavitù o del matrimonio. Circa la metà sono bambine tra i 5 e i 15 anni. Buona parte arriva in Europa Occidentale, provenienti dai Paesi dell’Est. E una grossa percentuale, almeno per quanto riguarda l’Italia, dalla Nigeria

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