Papa Francesco, nel corso del suo Angelus domenicale, commentando il brano del Vangelo, esorta tutti i cristiani ad esser anche buoni cittadini.
“Siate buoni cittadini e testimoni dell’amore di Dio”. Con queste, parole, Papa Francesco spiega il brano del Vangelo di oggi.
Più volte l’uomo ha tentato il Signore, ma sempre ne è uscito sconfitto. Più volte l’uomo ha tentato di far cadere in fallo Gesù, ma ne è sempre uscito con un insegnamento migliore. Il brano del Vangelo di questa domenica, come ci spiega il Santo Padre nel suo Angelus domenicale, ci propone proprio questo: la risposta di Gesù data agli uomini del suo tempo.
Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. Con queste parole cercavano di far cadere in fallo Gesù. Ma Gesù ha risposto distinguendo i piani: ciò che è di Dio e ciò che è di Cesare. “Pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato. Al tempo stesso, è necessario affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene. Da qui deriva la missione della Chiesa e dei cristiani: parlare di Dio e testimoniarlo agli uomini e alle donne del proprio tempo” – ha detto Francesco.
Molti si sono chiesti: ma perché chiedere queste cose a Gesù? Cosa c’entrava lui con Cesare? “Gesù, Da una parte, riconosce che il tributo a Cesare va pagato, perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma soprattutto ricorda che ogni persona porta in sé un’altra immagine, quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza” – afferma, con forza, il Santo Padre.
Papa Francesco conclude il suo Angelus esortando tutti i cristiani ad esser, anche e soprattutto, buoni cittadini dello Stato in cui si vive: “Si tratta di impegnarsi con umiltà, e al tempo stesso con coraggio, portando il proprio contributo all’edificazione della civiltà dell’amore, dove regnano la giustizia e la fraternità”.
Un’esortazione valida per ogni tempo ed ogni epoca storia, quella data dal Santo Padre.
Fonte: vaticannews.va
ROSALIA GIGLIANO
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