Papa Francesco: il segno della croce la cosa che più mi addolora dei piccoli

La preoccupazione del papa

Papa Francesco pone la sua attenzione sui bambini.

papa francesco bambini
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“Oggi i più piccoli non sanno fare il segno della croce”.

Il segno della croce nei più piccoli

Mi fa dolore vedere tanti bambini che, ad oggi, non sanno neppure farsi il segno della croce. Fanno solo un gesto confuso”: sono amare e preoccupate le parole di papa Francesco, nell’osservare questa particolare disaffezione alla fede che parte anche dai bambini.

La croce è il segno distintivo che manifesta che noi siamo cristiani: quando parliamo, quando pensiamo, quando agiamo lo facciamo tutto sotto il segno della croce, ovvero sotto il segno dell’amore di Gesù. La croce va fatta al mattino, prima dei pasti, quando siamo in pericolo, prima di andare a letto la sera. Perché è a Cristo che apparteniamo, è con lui che vogliamo essere sempre” – ha detto Francesco.

L’importanza della preghiera

E’ importante aiutare le nuove generazioni a crescere nell’amicizia con Gesù: preghiamo sempre affinchè Gesù ci stimoli a cercare il bene negli altri. Cerchiamo di offrire ai giovani la possibilità di avere occasioni di interiorità, momenti di spiritualità a partire anche dalla scuola e da tutti i luoghi che i piccoli e i giovani frequentano” – ha continuato il papa.

Il ruolo degli anziani nell’insegnare i bambini a pregare

E’ necessario insegnare i bambini a pregare. È bello pensare che siano i nonni ed i genitori a farlo. In particolare gli anziani diano la loro saggezza ai più piccoli, anche in termini di preghiera. Gli anziani possono dare un prezioso insegnamento per i bambini: possono insegnare a pregare Gesù senza chiedere solo, ma anche ringraziandolo e dando coraggio ai più piccoli chiedendo di essere, in alcuni casi come Gesù” – ha concluso papa Francesco.

Un pensiero che ci fa riflettere e che ci pone anche diversi punti di domanda, a partire da: cosa facciamo noi perché i bambini si avvicinino alla fede? Pensiamoci.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: liturgicus.com

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