“Essere giovani in Messico è la più grande ricchezza e non può essere sacrificata”. E’ forte l’incoraggiamento che Papa Francesco ha rivolto ieri agli oltre 100mila giovani riuniti allo stadio ” Morelos y Pavòn” di Morelia, che lo hanno fatto cantare e commuovere, al termine della quarta giornata del suo viaggio apostolico. In più di un’ora di musiche, coreografie spettacolari, preghiere e testimonianze, Francesco, che i giovani hanno chiamato ”fratello e padre”, ha risposto, in un dialogo spontaneo e animato, alla loro sete di valori, famiglia, pace e giustizia, con una sola parola: Gesù Cristo. Il servizio di Gabriella Ceraso:
E’ una distesa sterminata di palloncini colorati e mani alzate quella che accoglie allo stadio la piccola vettura elettrica che conduce il Papa fino al grande palco bianco. E la festa tanto attesa, entra nel vivo.
Testimonianze e preghiere per la pace e la famiglia
Sfilano le bandiere di tutte le diocesi, cortei di balli tradizionali si alternano a coreografie in movimento. Dominano i colori diversi di grandi farfalle monarca delle Americhe, fino al volo di migliaia di palloncini bianchi e ad una imponente croce issata verso il cielo.
Ma l’incontro col Papa non è solo canti, musiche e danze: per i giovani giunti da ogni parte del Messico è l’occasione per raccontare al loro“ padre” e “fratello maggiore”, successi e sofferenze della loro vita reale:
Violenza, corruzione, narcotraffico, poco lavoro, cattiva educazione sessuale e perdita di rapporti umani ci “condizionano”, dicono alternandosi in quattro sul palco, mentre il Papa prende appunti; eppure le nostre aspirazioni sono la famiglia e la pace.
Giovani ricchezza del Messico: Cristo la vostra speranza
“Vogliamo vincere tiepidezza, paura e conformismo”, “vogliamo essere giovani in uscita come lei chiede”. Ma a “cosa aggrapparci per avere speranza?” E il Papa, che si è lasciato coinvolgere e commuovere da un affetto travolgente, lascia loro una parola, “base di tutto”, Gesù Cristo.
Ustedes son la riqueza de México, ustedes son la riqueza de la Iglesia…
Cristo smentisce i tentativi di sentirvi inutili
Es difícil sentirse la riqueza de una nación cuando no se tienen oportunidades …
“Capisco, aggiunge, che è difficile sentirsi ricchezza per la nazione quando non ci sono opportunità di lavoro degne, quando i diritti sono negati. Ma ve lo ripeto, è così, perché:
… porque como ustedes creo en Jesu Cristo …
“Perché come voi credo in Gesù Cristo …”. E’ Lui che trasforma la ricchezza in speranza, che “risveglia l’incanto di sognare” e ti fa dire che l’unico modo di vivere non è nella povertà, nell’emarginazione, nel narcotraffico. E’ Gesù Cristo che “ smentisce tutti i tentativi di rendervi inutili o meri mercenari di ambizioni altrui”.
Cristo unico sostegno alle vostre cadute
En el arte de ascender el triunfo no está en no caer sino en no permanecer caído …
“Nell’arte di ascendere, il trionfo non è nel non cadere ma nel non rimanere a terra”. Mai dunque rimanere “caduti”, ripete il Papa, e ricordate che solo Gesù Cristo vi dà una mano. E se è un amico a cadere stategli accanto e con l’”ascolto-terapia” dategli forza, in nome di Cristo.
Giovani costruttori di santuari: famiglia base della nazione
“Siate furbi come serpenti e umili come colombe”: questa l’immagine che il Papa lascia ai giovani, insieme alle tre parole chiave “speranza, ricchezza e dignità”. E come impegno li chiama a “costruire santuari”: non luoghi fisici, spiega, ma comunità, parrocchie e soprattutto famiglie, dove si impara la condivisione, il discernimento, il vero amore; famiglie che sono, dice, “la prima scuola e la pietra di base di una grande nazione”.
Gli ultimi momenti di questo indimenticabile incontro sono dedicati ad una preghiera corale che il Papa guida, rivolto alla Vergine di Guadalupe:
.. que nos haga conscientes de la riqueza que Dios nos dio …
“Che ci renda coscienti della ricchezza che Dio ci ha donato”, ci accresca nella speranza che è Gesù Cristo, in modo da camminare nella vita con la dignità dei cristiani”.