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Padre Talamelli: “Le malattie mentali non vanno curate con esorcismi”

In una recente intervista padre Talamelli ha invitato i fedeli ed i sacerdoti a non scambiare la malattia mentale con la possessione, poiché fare esorcismi su persone affette da malattie mentali potrebbe essere dannoso. Da anni i sacerdoti esorcisti invitano i fedeli a non sottovalutare la potenza del demonio. Questo perché il demonio si nutre di coloro che lo ignorano o non ci credono per indurli a peccare in maniera reiterata. Secondo gli esorcisti, dunque, non credere all’azione demoniaca induce al rischio di essere posseduti. La possessione diabolica e l’esorcismo sono anch’esse due tematiche fortemente criticate ai giorni nostri, questo perché si ritiene che la maggior parte dei casi, se non tutti, di possessione diabolica sono ascrivibili a malattie psichiche curabili con rimedi medici.

In realtà da tempo la Chiesa avverte sia i fedeli che i sacerdoti a non sottovalutare l’ipotesi che un caso di presunta possessione possa essere in realtà frutto di una malattia mentale  riscontrabile con una visita da uno specialista. Il confine tra malattia mentale e possessione è talmente sottile che gli esorcisti richiedono costantemente una valutazione psichiatrica del soggetto onde evitare di praticare un esorcismo ad uno schizofrenico, una pratica che risulterebbe inutile in quel caso oltre che dannosa.

Padre Talamelli: “Non scambiate la possessione con la malattia mentale, è pericoloso”

Intervistato da ‘Avvenire’ sull’argomento, padre Talamelli ha ribadito che la possessione diabolica esiste ed è spesso causata da una vita condotta all’insegna del peccato: “La possessione ordinariamente non avviene che in peccatori”. Questa affermazione serve al sacerdote per fare un primo distinguo tra possessione diabolica e malattia psichica. Le due cose, infatti, sono spesso confuse ed il sacerdote ne spiega il motivo: “Avviene perché spesso si parla di malattie mentali come ‘malattie dell’anima’. È bene essere chiari: le malattie dell’anima sono i peccati e i vizi, cioè ‘atti umani’ che, per essere tali, richiedono la piena avvertenza e deliberato consenso”.

Risulta chiaro che una persona affetta da problemi psichici non possa avere piena avvertenza e deliberato consenso sulle proprie azioni, cosa che non gli permette di commettere peccato. Padre Talamelli spiega che è proprio questo il motivo per cui i sacerdoti si avvalgono di psichiatri nel valutare casi di possessione, onde evitare errori clamorosi. Nel concludere, infatti, spiega che trattare una malattia psichica come una possessione : “Sarebbe puramente illusorio e dannoso”.

Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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