Oggi menzioniamo un miracolo a lui attribuito, che fermò una fucilazione e che risale, dunque, ai tempi della seconda guerra mondiale.
Questa testimonianza ci è arrivata, grazie al figlio di una persona salvata: “Mia madre, foggiana, che è stata una delle prime figlie spirituali di Padre Pio, non mancava mai, nei suoi incontri col venerato cappuccino, di chiedergli di proteggere mio padre per convertirlo”.
Nel mese di Aprile del 1945, il padre del ragazzo, si trovò davanti ad un plotone di esecuzione nazista, pronto alla morte e a non far più ritorno a casa.
“Era già davanti al plotone di esecuzione, allorché vide davanti a se Padre Pio, con le braccia alzate, in atto di proteggerlo”.
Intanto, però, il comandante del plotone stava già dando il via alla fucilazione: “ma, dai fucili puntati contro mio padre, i colpi non partirono. I sette componenti del plotone d’esecuzione e il comandante stesso, stupiti, controllarono le armi: nessuna anomalia.
Il plotone puntò nuovamente i fucili. Per la seconda volta, il comandante diede l’ordine di sparare. E, per la seconda volta, i fucili si rifiutarono di funzionare”.
Il futuro Santo, dunque, era stato realmente vicino a quella famiglia, per le richieste della donna che tanto lo stimava e che, con ogni probabilità, ne aveva già saggiato la santità e la potente intercessione, presso Dio.
Antonella Sanicanti
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