Padre Pio e Giovanni Paolo II, ecco cosa li unisce nella santità

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Giovanni Paolo II e’ morto nella stessa settimana in cui, 57 anni prima, conobbe Padre Pio. Infatti il giovane sacerdote Karol Wojtyla non si reco’ a San Giovanni Rotondo nell’aprile 1947, come e’ comunemente ritenuto, ma un anno dopo, durante le vacanze di Pasqua del 1948. Quell’anno la festa della risurrezione di Cristo cadde il 28 marzo, un giorno dopo rispetto a quest’anno. Ma fino ad oggi non si puo’ avere la certezza del giorno preciso in cui ebbe luogo il primo incontro tra il futuro papa e il futuro santo. Questa e’ una delle rivelazioni contenute nel libro ‘Il Papa e il Frate’, scritto in questi giorni da Stefano Campanella, giornalista vaticanista e direttore responsabile di Tele Radio Padre Pio, pubblicato dalle Edizioni Padre Pio da Pietrelcina dei Frati Cappuccini. ”La coincidenza delle date puo’ non significare nulla, anche perche’ non conosciamo il giorno preciso dell’incontro – ha detto all’Ansa l’autore – ma voglio ricordare un’altra coincidenza, fra il giorno dell’attentato in piazza San Pietro e quello della prima apparizione della Vergine a Fatima. Il combaciare delle date, nella circostanza appena citata, fu motivo di riflessione per il Santo Padre, il quale molti anni dopo si disse convinto che ‘fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola’, deviandola e quindi salvandogli la vita”. Il volume e’ il risultato di un lavoro di ricerca storica che si basa su un documento finora inedito, firmato personalmente dal Santo Padre poco prima della canonizzazione del Frate cappuccino, e su interviste che gli sono state concesse da autorevoli testimoni diretti del rapporto fra questi due importanti figure della Chiesa contemporanea. Nell’elenco degli intervistati figurano, tra gli altri, il nome del card. Andrea Maria Deskur, amico di Karol Wojtyla fin dai tempi del seminario, quello dell’arcivescovo Edward Nowak, segretario della Congregazione delle Cause dei Santi e quello del card. Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Ma ci sono anche interessanti rivelazioni della dottoressa Wanda Poltawska, la donna guarita nel 1962 da un cancro per intercessione, secondo opinione religiosa, di Padre Pio, al quale si era rivolto l’allora vescovo Karol Kojtyla. Il testo contiene anche altre, interessanti notizie scarsamente conosciute o inedite, come la rivelazione che il Frate fece al futuro Papa relativa alle sue sofferenze mistiche. L’ allora giovane sacerdote Karol Wojtyla, infatti, fu l’unica persona a cui Padre Pio confido’ di avere, oltre alle stimmate da tutti conosciute, una piaga sulla spalla come quella che Gesu’ si procuro’ portando la croce sulla via del Calvario. Tale piaga fu conosciuta dai frati solo tre anni dopo la morte di Padre Pio quando fr. Modestino Fucci trovo’ una maglia intima del santo Confratello con una macchia di sangue in corrispondenza della spalla destra. Le ricerche dell’autore vengono arricchite e completate dalla presentazione, scritta da mons. Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo di Lecce e presidente della Conferenza Episcopale Pugliese, che ha aggiunto, in veste di testimone, altre circostanze in cui Giovanni Paolo II ha espresso la sua devozione nei confronti di Padre Pio. La prefazione del libro, e’ stata fatta dal guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo, fr. Nazario Vasciarelli, che e’ anche il rettore delle chiese ‘Santa Maria delle Grazie’ e ‘San Pio da Pietrelcina’. Al momento il volume e’ in vendita solo nelle librerie dei Frati Cappuccini, a San Giovanni Rotondo, e in quelle romane nella zona del Vaticano.

 

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