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Padre Pio: «Di’ alla madre che io stesso l’ho accompagnato in Paradiso».

Che Grande Mistero è Padre Pio, quanti doni speciali racchiudeva in se, tanto che un giorno durante una intervista rilasciata ad un giornalista affermò:  Guagliò neanche io so quello che faccio, sono un mistero perfino a me stesso. Sicuramente tutti quelli che l’hanno conosciuto hanno ricevuto una grande grazia ed hanno sperimentato sulla loro pelle la grandezza dell’umile frate , il suo segreto era la semplicità, l’umilta, con cui compiva le opere di Dio, è l’amore che nutriva per tutti quelli che il Signore gli metteva davanti. Lui amava profondamente tutte le persone che a lui ricorrevano anche quelle che lui cacciava dal confessionale, che cercava di scuotere dal torpore spirituale nel quale erano cadute……

Padre Pio e il Rosario

Non lasciava mai la corona dalle mani e i grani dalle dita.

Incuriosito, chiesi un giorno a padre Pio: «Padre, quanti Rosari dite al giorno?». «Da quindici a venti interi», rispose.

E io: «Come fate? Certamente pregate anche la notte?». «E sì», replicò il Padre. «Con le litanie?», continuai. «No, senza: se no, non mi sbrigo più».

Da quel giorno anch’io cominciai a recitare tanti Rosari.

Da solo, però, mi stanco; in compagnia, non mi stanco mai.

Padre Pio e la preghiera per gli altri

Alla porta che dal corridoio della portineria conduce al refettorio, una donna gridò: «Padre, pregate per me!». Padre Pio subito rispose: «Io prego per te, ma tu pure devi pregare per te».

Poi, girandosi verso di me, che gli ero a fianco, disse: «È vero, Pierì? Prima ognuno deve pregare per sé e poi chiedere preghiere agli altri».

E io, sorpreso di essere diventato suo interlocutore, mi affrettai subito a confermare: «È proprio così!».

Imparai la lezione. Prima devo pregare per me e poi potrò chiedere agli altri di pregare per me.

Padre Pio pregava sempre. Dormiva molto poco. Egli stesso mi disse una volta: «La notte non dormo, prego».

La proroga

Una telefonata urgente di un distinto signore di Martina Franca mi pregava di recarmi con lui a S. Giovanni Rotondo: la moglie era affetta da un grave tumore al petto.

Partimmo il pomeriggio dello stesso giorno. Giunti la notte, ci alzammo al mattino presto per avvicinare padre Pio subito dopo la S. Messa.

Non riuscii a parlargli al mattino. Al pomeriggio, in veranda, dopo avergli baciato la mano, gli chiesi: «Padre, una signora di Martina Franca, affetta da tumore, ha i giorni contati e vi chiede di pregare per lei».

Il Padre guardò in alto, poi, con un gesto della mano accompagnò le parole: «E va bene! Il Signore le concede una proroga».

Io, felice, tornai e riferii al marito il senso e non le parole precise della risposta positiva. Per la gioia mi regalò un quadro di padre Pio che ancora conservo.

Esattamente nove anni dopo, una telefonata urgentissima da Martina Franca mi avvertiva dell’improvvisa ricomparsa e aggravamento del male.

Corsi in fretta dal Padre, riuscii ad avvicinarlo e, senza perdere tempo, gli dissi lo scopo della mia visita: «Padre, quella signora di Martina Franca è tornata a star male». Padre Pio, con dolcezza, mi rispose: «Io diedi una proroga, non la guarigione definitiva».

Tornai e riferii ai familiari: «Padre Pio prega per l’inferma».

Ma io sapevo il resto. Dopo meno di un mese la signora morì.

però, di poterli vedere, un giorno, in Paradiso.

Risposta alla madre di un disperso in Russia

Nel 1947 le madri italiane attendevano ancora i figli dichiarati dispersi in Russia. Dai campi di concentramento non trapelava nessuna notizia.

Il ritorno in Italia di qualche disperso, scampato miracolosamente alla morte, riaccendeva la speranza nel cuore di tante madri e spose.

Padre Pio era già conosciuto in Italia e all’estero.

A decine le madri venivano ogni giorno a S. Giovanni Rotondo da tutta l’Italia, per chiedere al Padre notizie dei propri cari.

Molte volte al giorno ero mandato a domandare al Padre della sorte di tanti dispersi. Padre Pio di ciascuno mi dava la risposta, che poi riferivo ai familiari.

Una madre, in lacrime, mi supplicava: «Chiedi a padre Pio di mio figlio: è vivo?». Glielo domandai; e il Padre, con le lacrime agli occhi, rispose: «Di’ alla madre che io stesso l’ho accompagnato in Paradiso».

Riferii la risposta e la madre dapprima scoppiò in un pianto irrefrenabile, poi, pian piano, si rasserenò e attese per ringraziare e baciare la mano al Padre che passava.

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