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Padre Angelo: combattere le tentazioni del male? Dipende da noi

Il Reverendo Padre Angelo dei Domenicani ci da un prezioso insegnamento circa l’allontanamento dalle tentazioni del maligno.

L’insegnamento che ci offre il Reverendo Padre Angelo dei Domenicani prende spunto da una specifica richiesta d’aiuto da parte di un ragazzo. La riflessione si concentra su una tematica molto importante e la voce di Padre Angelo, in tal senso è un concreto e prezioso contributo. L’adolescente in questione ha chiesto al Reverendo Padre come poter fare per allontanare le tentazioni del maligno, dal momento che di recente era entrato a far parte di un gruppo di satanisti, un gruppo che lo ha allontanato da Gesù, del quale il ragazzo sente un’enorme mancanza.

Padre Angelo: le debolezze dell’uomo

Francesco, il ragazzo che ha chiesto l’aiuto di Padre Angelo, si è avvicinato a questo gruppo di satanisti dopo aver parlato con un utente on-line che riteneva di essere un “satanista spirituale”. L’iniziale volontà di Francesco era quello di dialogarci, pensando di riuscire anche a convertirlo. Eppure, in base a quanto lo stesso Francesco ha esposto, è accaduto proprio il contrario: è stato lui che, spinto dalla debolezza umana, è stato coinvolto in questa “esperienza maligna”. L’esplicita richiesta che Francesco ha fatto a Padre Angelo è quella di aiutarlo, affinché potesse “tornare ad essere felice“.

Come combattere le tentazioni del male

La riflessione del Reverendo Padre, riportata dal portale Amici Domenicani, inizia con un esempio concreto, un uomo oggi venerato dalla Chiesa come Beato: Bartolo Longo. Come ci ricorda Padre Angelo, anche il Beato Bartolo Longo, negli anni dell’Università, entrò a far parte di un gruppo di satanisti. Decise poi di uscirne dopo aver visto lo stato nel quale si era ridotto, lo stesso stato che aveva portato un suo collega a suicidarsi. Cosa fece Longo in quell’occasione? Decise di affidarsi a un suo vecchio compagno di studi che aveva mantenuto salda la fede: il professor Pepe.

La Confessione Sacramentale: segno di liberazione

Dunque, tra i primi consigli che il Reverendo Padre consegna al giovane, c’è quello della “Confessione Sacramentale”. La necessità di allontanare ogni influsso di satana dalla vita, deve passare per mezzo della Confessione. Come Padre Angelo ci insegna, nell’antichità, la Confessione era considerata un vero e proprio “nuovo Battesimo”, grazie al quale ci si liberava dagli “influssi del maligno”.

La lettura del Vangelo

Al fianco del Sacramento confessionale, c’è un altro vessillo fondamentale: l’essere costantemente accompagnati dal Vangelo. Il Vangelo deve diventare parte integrante delle nostre vite. Sarà il Vangelo, come riporta Amici Domenicani, a nutrirci interiormente e ad aprire le porte verso il futuro, verso una “vita Santa”.

Atto di affidamento

C’è poi un ultimo fondamentale consiglio che Padre Angelo tiene con tutto il cuore a darci. Per tornare alla sopracitata “vita Santa” è necessario un atto di affidamento alla Madre Celeste, affinché possa farci da Madre nella vita spirituale. Il primo passo, immediato, è quello di “chiamarla”, recitando fin da subito un “Ave Maria”. D’altronde, fu lo stesso Gesù che, dalla Croce si rivolse a Giovanni, che rappresentava ognuno di noi, dicendogli “Ecco tua Madre”. Padre Angelo in questo è sicuro: “Sì, per essere liberati da satana, è necessario ricorrere a Lei”.

Fabio Amicosante

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