Padre Amorth: il racconto sull’Inferno che fa tremare anche chi non crede

Il grande e famoso esorcista padre Gabriele Amorth con il racconto da brividi di un aneddoto, ha illustrato mirabilmente la realtà infernale gettando luce su un mistero. 

Padre Amorth fiamme
L’inferno spiegato da padre Amorth con un aneddoto – lalucedimaria.it

Pilastro del ministero dell’esorcistato, padre Gabriele Amorth rimane un maestro che ha lasciato importantissimi insegnamenti. Il celebre esorcista, morto nel 2018, resta un punto di riferimento saldo per la comprensione della realtà paeternaturale e non solo.

Rispolverando la vasta eredità del suo insegnamento ci si imbatte, tra i numerosi libri scritti, le molte dichiarazioni rilasciate in interviste e discorsi, anche nel racconto di un piccolo episodio, tanto esplicativo e significativo.

Padre Amorth, in un’intervista datata ormai alcuni decenni fa, narra un aneddoto che fa ben comprendere cosa sia l’inferno e come si arriva ad andarci. La realtà infernale, spesso negata o sminuita come luogo di eterna dannazione, è invece esistente e l’esorcista ha svelato abbastanza informazioni su di essa.

L’inferno secondo padre Amorth: fa tremare

Il racconto dell’esorcista parte da un piccolo episodio, che lui stesso definisce un “episodietto”. Narra che il suo collaboratore, anche lui esorcista, padre Candido, una volta interrogò il demonio nel corso dell’esorcismo di una persona in stato di possessione.

Vai, vai, Dio ti ha creato una casetta ben riscaldata” diceva l’esorcista al diavolo. Allora il demonio rispose: “Tu non sai niente. Non è stato lui (Dio) a crearlo (l’inferno), siamo stati noi, lui non ci aveva neppure pensato“. Costretto dal Signore a rivelare una verità di fede, il demonio ha espresso ciò che molti non sanno.

padre amorth
photo: vatican news (lalucedimaria.it)

Non era nei piani di Dio creare l’inferno. Sono stati i peccati, la ribellione a lui a fare in modo che si costituisse questa realtà. “Chi ci va, (all’inferno) non è Dio che ce lo manda, ma è lui che ci va con le sua gambe“, spiegava padre Amorth.

Conseguenza della libertà dell’uomo

Dio ha dato libertà agli esseri umani, di accoglierlo o rifiutarlo. Andare all’inferno per l’eternità è dunque una conseguenza della libertà dell’uomo, non una condanna di Dio. La creatura viene distanziata dal Creatore, a seguito della sua libera scelta di non riconoscerlo come Signore e di non seguirlo.

Frutto di una ribellione a cui non è seguito un pentimento, di gravi peccati non rimessi, l’inferno è ciò che spetta a chi liberamente si pone lontano da Dio e non accoglie il suo amore. Alla domanda se l’inferno sia vuoto oppure no, padre Amorth risponde con dolore e sconcerto che purtroppo non è vuoto, ma al contrario, pieno.

A confermare questa realtà sono le numerose visioni di molti santi nel corso della storia. La perfidia degli uomini, l’esistenza delle sette sataniche, l’opposizione ferma e diretta a Dio, perfino con atti come la consacraziione a satana, sono azioni che segnano il destino eterno dell’uomo e sono causati dalla propria volontà.

Il Purgatorio, mezzo della misericordia di Dio

Il grande esorcista ha affermato che “il Purgatorio è un ritrovato della misericordia di Dio per dare la possibilità a quelle anime che sono morte in grazia di Dio, non in peccato mortale, ma che non hanno completato sulla terra la loro purificazione, ecco che Dio ha dato loro questa possibilità per entrare in Paradiso“.

La condizione delle anime purganti è quindi quella del completamento di una purificazione necessaria che non è stata compiuta in questa vita. La differenza tra le anime del Purgatorio e quelle che si sono dannate e si trovano nell’inferno è enorme. Dopo un tempo più o meno lungo di purificazione, che può essere abbreviato mediante le preghiere di suffragio dei viventi, le anime si purificano e vanno nello stato di beatitudine eterna. Mentre, per quelle che si trovano all’inferno non c’è via d’uscita e il dolore e la sofferenza saranno senza fine.

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