Padova, multa salata per chi bestemmia: 400 euro per ogni insulto a Dio

Il sindaco di Saonara, paese in provincia di Padova, ha stabilito un multa di 400 euro per chiunque venga sorpreso a bestemmiare in pubblico. Il motivo di tale provvedimento è legato al pessimo vizio degli abitanti utilizzare la bestemmia come intercalare.

Multa di 400 euro per la bestemmia

Sindaco di Saonara approva multa per chi bestemmia

La bestemmia è sempre più diffusa in ogni parte d’Italia, specie tra le ultime generazioni che sono sempre più distaccate dalla tradizione e dalla cultura ecclesiastica. Tale fenomeno è divenuto un problema sociale in alcune zone del nord Italia (specie in Veneto) dove il bestemmiare è divenuta una forma consueta di intercalare.

Proprio per porre un freno, quanto meno in pubblica piazza, a questo fenomeno deprecabile, il sindaco di Saonara Walter Stefan ha deciso di introdurre un’apposita multa per quei ragazzi e quelle persone che vengono beccate ad utilizzare il turpiloquio in pubblico. La misura entrerà in vigore nei prossimi mesi e poco prima ciascuna famiglia sarà avvisata del rischio monetario in cui incorrono qualora venissero sorpresi ad infrangere il divieto di bestemmia. Per ogni episodio il colpevole verrà punito con una multa da 400 euro e nel caso si tratti di minori questa verrà indirizzata ai genitori.

Perché la multa contro il turpiloquio

Intervistato da ‘Tgcom 24‘, il sindaco ha spiegato che la multa è finalizzata a restituire decoro alla città e a garantire il rispetto nei confronti di chi crede: “Al di là degli aspetti religiosi è un fatto culturale e riguarda ogni divinità”, spiega il primo cittadino che poi aggiunge: “Non è questione di fare la morale, è pero’ necessaria un’educazione di base che ormai manca da troppo tempo. Spiace sentire alcuni giovanissimi, spesso anche ragazze, che gridano e bestemmiano tra una parola e l’altra. Ognuno a casa propria è libero di fare ciò che vuole”.

La multa, insomma, è anche uno strumento per educare i più giovani al rispetto delle credenze e dei valori altrui. Tale misura non sarebbe stata necessaria qualora si fosse trattato di un fenomeno isolato o circostanziato, ma secondo quanto riferito dal sindaco si tratta di una cattiva abitudine comune: “Posso capire quando un’imprecazione esce dalla bocca perché magari qualcuno si fa male. Qua in Veneto è considerato un intercalare ma il nostro è un tentativo di arginare un malcostume che, soprattutto tra gli under 18, è diffusissimo”.

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Luca Scapatello

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