Ostensione straordinaria della Sacra Sindone: un segno contro il Covid

L’annuncio dell’evento speciale da parte dell’arcivescovo Nosiglia sulla Sacra Sindone fa sperare. C’è bisogno di affidarsi al Signore contro il male che avanza.

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L’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia ha infatti affermato in una diretta dal sito della diocesi che il Sabato Santo, ovvero il prossimo 3 aprile, ci sarà una ostensione speciale della Sindone. “Il telo è una realtà che riguarda tutti. L’immagine sindonica che Torino custodisce da quasi cinque secoli testimonia dolore e morte, ma anche resurrezione e vita eterna”, ha detto l’arcivescovo. L’evento sarà diffuso anche sui social media e dal Dicastero della Comunicazione vaticano.

L’importante annuncio dell’arcivescovo di Torino

Alla liturgia, di grande importanza in modo particolare in questo momento difficile, parteciperanno anche le autorità civili che rappresenteranno in questo modo tutta la popolazione del territorio. Un’immagine di grande speranza e di unione tra autorità civili e religiose di cui abbiamo un’enorme bisogno. 

Perché è chiaro che senza l’aiuto del Signore non si potrà mai scacciare definitivamente il male che, oggi ancora più di sempre, è alle porte, complice la pandemia di Coronavirus, il numero di vite umane perdute che ogni giorno aumenta, e i danni anche dal punto di vista economico con cui avremo a combattere per anni ancora.

L’arcivescovo: si tratterà di una liturgia speciale

L’arcivescovo ha quindi spiegato che si tratterà di una liturgia speciale, che quindi “non è la semplice ripetizione di quella celebrata nel 2020”. Se infatti in quella data la pandemia era ancora tutta da comprendere, oggi il male che si ha di fronte è sempre più drammaticamente chiaro nei suoi contorni, e la speranza di uscirne prima o poi, seppure lontana, comincia a presentarsi.

Oggi siamo “consapevoli delle difficoltà da affrontare e degli impegni che possiamo prendere”, ha infatti spiegato Nosiglia. Già dallo scorso Sabato Santo, infatti, l’Ostensione della Sindone era stata decisa al fine di pregare anche per la fine della pandemia. In quel periodo non si poteva nemmeno partecipare alle celebrazioni a causa del lockdown.

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“Davanti alla Sindone, il cuore rivolto al Signore”.

“L’ostensione della Sindone era stata proposta dalla Chiesa torinese a tutti i giovani e speriamo di poterla celebrare perché il cammino è occasione di mostrare il nostro “fratelli tutti”, ha commentato l’Arcivescovo. Perciò in questa occasione saranno i giovani torinesi a condurre la preghiera del Sabato Santo. Questi saranno chiamati a presentare  delle riflessioni sulla speranza.

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La stessa di cui oggi come sempre ne abbiamo un forte bisogno, ha concluso Nosiglia. “Davanti alla Sindone possiamo esclamare con il cuore rivolto al Signore: il tuo amore è per sempre”.

Giovanni Bernardi

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