Oggi 16 dicembre, Santa Adelaide: l’imperatrice che trovò la protezione dell’Arcangelo Michele

Imperatrice medievale, santa Adelaide fondò un monastero benedettino e nella sua vita si avvalse sempre della protezione speciale di san Michele Arcangelo.

Santa Adelaide
Santa Adelaide – lalucedimaria.it

Sant’Adelaide, che si commemora oggi 16 dicembre, fu un’imperatrice e, come ci ricorda il Martirologio Romano “mostrò sobria giocondità verso i familiari, decorosa compostezza con gli estranei, instancabile pietà verso i poveri, minifica generosità nell’onorare le chiese di Dio“.

Nacque il 27 giugno del 931 in una cittadina presso il Gran San Bernardo da Rodolfo II, re dell’Alta Borgogna, e da Berta, figlia di Burcardo, duca di Svevia. Fu promessa in sposa a Lotario, figlio di Ugo di Provenza, che sposò poi a sedici anni.

Santo di oggi 16 dicembre: Santa Adelaide, attraversò grandi sofferenze e intrighi politici con grande fede

Dopo soli tre anni di felice matrimonio nel 950 Adelaide rimase vedova. Il marito era stato probabilmente avvelenato da Berengario, che dominava il Paese. Questo le propose di andare in moglie a suo figlio, ma lei rifiutò. Così lui la perseguitò e la mise in prigione in un castello sulle rive del lago di Garda.

Molto probabilmente, anche se non se ne ha la certezza, Adelaide fu liberata da Ottone I il Grande e lo sposò nel 951 a Pavia. Nonostante fosse ancora molto giovane, aveva solo 20 anni, era una donna di grandi doti intellettuali e prese parte attivamente agli affari di stato.

Fervente devota cattolica, era amorevole e magnanima, e fu un’imperatrice che godette della popolarità e dell’affetto dei suoi sudditi. Il matrimonio durò ben ventidue anni e nacquero cinque figli tra cui il futuro Ottone II.

Quando nel 973 morì il marito, dovette affrontare un nuovo conflitto. Il figlio, erede al trono era infatti caparbio e provava del risentimento verso la madre, inoltre veniva influenzato negativamente da sua moglie, la bizantina Teofano. Così Adelaide si trovò costretta ad abbandonare la corte e si trasferì a Vienne presso suo fratello Corrado di Borgogna.

La speciale protezione di San Michele Arcangelo

Dopo molto tempo però avvenne una riconciliazione tra madre e figlio: si incontrarono a Pavia ed Ottone II s’inginocchio per implorare il perdono materno. Quando la nuora morì tornò alla corte e all’età di circa 60 anni si trovò ad avere una posizione di grande potere.

Perseguiva la pace e perdonava i nemici, era caritatevole verso i poveri. Cercò di convertire gli slavi e poi si ritirò nel monastero benedettino di Seltz, in Alsazia vicino a Strasburgo, che lei stessa aveva fondato, dove morì santamente il 16 dicembre 999. La sua canonizzazione fu decretata dal pontefice Urbano II nel 1097 circa.

Nella sua vita ebbe un rapporto molto speciale con san Michele Arcangelo e in varie circostanze ebbe la sua protezione. In tutte le occasioni più dolorose della sua vita, il santo Arcangelo le fu vicino, perché lei si rivolgeva a lui con grande devozione. 

Da lui ebbe la forza per resistere alla prigionia e fu certamente anche dovuto al suo intervento se fu liberata. La si associa, infatti alla sua figura e si ricorda la particolare venerazione che aveva per lui. Anche la riconciliazione con il figlio fu sotto lo sguardo amorevole dell’Arcangelo.

Infatti la pace avvenne proprio nella piazza antistante la chiesa di San Michele Maggiore di Pavia, e questo episodio nell’arte è stato spesso specificatamente raffigurato.In tutti i territori del regno per suo volere sorsero basiliche e chiese dedicate ai martiri, ai santi soprattutto a san Michele Arcangelo, ma anche a san Giorgio.

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