Oggi 9 gennaio: Beata Paolina Maria Jaricot. Fa della sua vita un Rosario vivente

La Beata Paolina Maria Jaricot è stata una organizzatrice instancabile di cenacoli di preghiera e di opere di carità materiale, oltre che spirituale.

Soffrirà molto in giovane età e anche negli ultimi anni della sua esistenza, che passerà nella miseria più nera a mendicare per le strade, nell’indifferenza generale.

Santo del 9 gennaio: Beata Paolina Maria Jaricot
Beata Paolina Maria Jaricot (9 gennaio) – photo web source

Pauline Marie Jaricot (italianizzata in Paolina Maria) nasce a Lione il 22 luglio 1799. È la settima figlia di una famiglia di piccoli, ma ricchi, industriali nel settore della seta.  «Sii benedetto, Signore, per avermi dato un uomo giusto per padre, e per madre una donna piena di virtù e di carità», scriverà un giorno ringraziando Dio per il fertile terreno familiare su cui la sua vita spirituale aveva potuto innestarsi per fiorire nel corso della vita.

In giovane età soffre molto e attraversa un periodo molto difficile a causa di una banale ma rovinosa caduta da uno sgabello, che a 15 anni la segna nel fisico causandole gravi danni. Dopo patisce una malattia nervosa che la accompagnerà per diverso tempo. Una situazione aggravata dalla morte della madre, che apre una ferita che faticherà a rimarginarsi.

La conversione e la chiamata alla missione

Dopo aver superato il tunnel della malattia e della depressione, arriva la chiamata alla vita missionaria. È una domenica di Quaresima del 1816. Paolina sta ascoltando un sermone sulla vanità: «Vanità delle vanità e tutto è vanità, fuorché amare Dio e servire lui solo». Paolina, che fino ad allora aveva riempito le sue giornate di feste, visite e allegre compagnie nella ricca e industriosa città di Lione, rimane colpita nel profondo da queste parole.

Con la conversione si sbarazza dei gioielli e otto giorni dopo ritorna a Messa in abiti molto semplici, come quelli delle operaie, e comincia a fare visita e a servire i poveri. A Natale del 1816 sale al santuario di Notre-Dame de Fourvière dove nella cappella fa un voto privato di castità. «Mio Dio, per le mani di Maria Santissima, ti offro il mio voto di verginità per sempre».

L’ansia missionaria

Il fratello di Paolina sogna di andare in missione in Cina e lei si inventa un modo concreto per aiutare «non questo o quel missionario, ma tutta la Chiesa in tutto il mondo». Così pensa a una catena di solidarietà tra amici e conoscenti che «depongono nelle mani del Papa, a dieci a dieci, a cento a cento, piccole quote costanti, come chicchi di grano che egli può impastare e trasformare in pane per le missioni». Ecco nascere così l’Opera della Propagazione della Fede di Lione, che si diffonderà presto in tutta Europa.

«Andate là dove la gente vive, lotta e soffre, e chiamatela. Andate nelle famiglie, e rivelate che se c’è Dio, c’è la pace. Non serve predicare solo nelle chiese, perché le chiese ormai sono quasi vuote; non serve solo fare catechismo, perché i giovani non partecipano; perciò, andate dove la gente si ritrova e dite ad essa che Dio aspetta». In queste parole di Paolina c’è tutto il programma della sua vita, tutta la sua ansia missionaria.

Il Rosario Vivente

Nel 1826, a ventisette anni, Paolina ha una intuizione per alimentare la fede dei suoi contemporanei.

Fonda così il Rosario Vivente e riunisce gli aderenti in gruppi da quindici, dove ognuno doveva recitare una decina al giorno per pregare assieme l’intero Rosario.

Alla sua morte, il Rosario Vivente conterà più di 2.250.000 aderenti solo in Francia.

Santo del 9 gennaio: Beata Paolina Maria Jaricot.
Papa Francesco davanti al quadro della Beata Paolina Maria Jaricot. – photo web source

Gli anni della povertà

Ma non è tutto: Paolina fonda anche le Figlie di Maria che si dedicano ad assistere le operaie. Fonda perfino una fabbrica modello. Che però va in fallimento a causa di truffatori senza scrupoli, portandola sul lastrico.

Malgrado l’aiuto del Papa e del suo amico, il Curato d’Ars, per ripagare i debiti si iscrive nell’albo dei poveri e per dieci anni mendica per le strade della città. Ignorata da tutti, muore in miseria il 9 gennaio 1862, mentre le opere da lei fondate si diffonderanno in tutto il mondo.

Papa Francesco, che l’ha beatificata il 22 maggio 2022, la definirà una «donna coraggiosa, attenta ai cambiamenti dei tempi con una visione universale della missione della Chiesa».

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