Oggi 6 settembre è San Zaccaria: profetizzò il ritorno nella terra promessa

San Zaccaria è il penultimo dei profeti dellì’Antico Testamento e il più citato dopo Isaia nel Nuovo. Ha profetizzato il ritorno del popolo d’Israele dall’esilio. 

San Zaccaria profeta
San Zaccaria profeta – lalucedimaria.it

Oggi 6 settembre si ricorda la figura di San Zaccaria, che risulta essere il penultimo dei profeti dell’Antico Testamento. La sua attivià profetica ebbe inizio nel 520 a. C. Il suo nome in ebraico vuol dire  “Jahvé ricorda”e visse nel periodo che seguì l’esilio babilonese.

Nel Martirologio Romano il santo profeta viene descritto con queste parole: “predisse il ritorno del popolo dall’esilio nella terra promessa, dando ad esso l’annuncio di un re di pace, che Cristo Signore attuò mirabilmente nel suo trionfale ingresso nella Città Santa di Gerusalemme“.

Santo di oggi 6 settembre: San Zaccaria profeta

Spesso san Zaccaria profeta viene confuso con un altro Zaccaria, ovvero il padre di San Giovanni Battista, ma si tratta di due persone ben distinte e ovviamente di due periodi storici nettamente diversi. Era nato a Galaad e faceva parte della tribù di Levi.

Quando iniziò il suo ministero profetico era l’anno di Aggeo e la sua attività con grande probabilità proseguì  fino a quando si conclusero i lavori di costruzione del tempio di Gerusalemme. Al centro delle sue profezie c’è il tema penitenziale.

Annunciava con forza ai giudei l’invito divino a fare penitenza come condizione fondamentale perché potessero compiersi le promesse di Dio. Non solo profeta: fu anche sacerdote ed esercitò il suo officio a Babilonia e in Palestina.

La ricostruzione del tempio di Gerusalemme era un tema che gli stava molto a cuore e che si trova nella sua predicazione.  San Zaccaria metteva in evidenza il carattere spirituale della rinascita di Israele, la sua santità,  che si realizzava gradualemnte e  progressivamente, così come la ricostruzione materiale del tempio.

Citazioni bibliche famose

Nel Nuovo Testamento San Zaccaria profeta è citato in riferimento  all’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, prima della Passione. Si ricordano le sue parole profetiche: “Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina” (Zc 9,9).

Le espressioniDio è geloso (1,14-15),è un amico fedele (2,12), il Messia è il “Germoglio di Jahvè” (6,12) sono tra le più celebri e ricordate che usava per parlare di Dio o quando lui stesso si rivolgeva al Signore. Ci furono anche delle profezie di carattere apocalittico.

Gli ultimi capitoli della sua opera sono ricchi di profezie su Israele e culminano in un annuncio di conversione nel Cristo. Scrisse infatti “guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito“. Tra le immagini apocalittiche che usò il tema ricorrente era il giorno del Giudizio: “il monte degli Ulivi si fenderà in due“, ma anche  l’instaurazione del regno dei Cieli: “Verrà allora il Signore, mio Dio, e con lui tutti i suoi santi“.

In tarda età, dopo essersi ritirato in Palestina, San Zaccaria morì e fu sepolto accanto al profeta Aggeo. Si narra che compì vari prodigi.

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