Figura poliedrica, San Guido Maria Conforti è stato un grande vescovo e missionario ed è intensa la sua attività apostolica.
San Guido Maria Conforti è il fondatore dei Saveriani e ha condotto la sua vita portando avanti l’evangelizzazione nel mondo lottando anche contro le ideologie e la secolarizzazione dell’Italia.
È nell’Emilia che inizia la sua storia: nasce a Casalora di Ravadese in provincia di Parma il 30 marzo 1865 da una famiglia che lavorava nel settore agrario amministrando il territorio.
Ottavo di 10 figli, a 11 anni il piccolo Guido viene mandato in seminario. Fin dall’adolescenza matura in lui la vocazione religiosa. Guardando il Crocefisso instaura con Lui uno stretto legame.
“Io guardavo Lui e Lui guardava me e mi pareva che dicesse tante cose” racconterà anni dopo. Aveva compreso tutto fin da subito. Dirà infatti che Gesù Crocefisso è “il grande libro sul quale si sono formati i Santi e sul quale dobbiamo formarci anche noi“.
La sua salute sarà sempre poca e malferma: a causa di crisi epilettiche viene ritardata la sua ordinazione sacerdotale. Aveva una malattia misteriosa che gli causava anche episodi di sonnambulismo per cui si muoveva ad occhi chiusi ma senza cadere. Inoltre rispondeva se gli si parlava e apriva libri trovando esattamente la pagina che cercava. Poi svegliandosi non ricordava niente di quanto era accaduto.
Su consiglio della beata Anna Maria Adorni, Guido va in pellegrinaggio in due santuari mariani: quello di Fontanellato e quello di Sal Luca a Bologna. Quegli episodi iniziano a diminuire fino a scomparire completamente: la Madonna lo aveva guarito.
L’attività missionaria ispirata a San Francesco Saverio
Quando riceve la consacrazione diventa direttore della Pia Opera della Propagazione della Fede e successivamente, appena trentenne gli viene dato l’incarico di Vicario Generale.
Ad ispirare in lui una forte vocazione missionaria è la lettura della vita di San Francesco Saverio che fa già quando è in seminario.
Nonostante non possa realizzare in prima persona questo sogno a causa dei suoi problemi di salute decide però di portare avanti lo zelo per l’evangelizzazione che infiamma il suo cuore. Così nel 1895 fonda la Pia Società di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere (Missionari Saveriani). L’intento primario è quello di rivolgersi ai non cristiani.
Pur non potendo partire lui personalmente, già pochi anni dopo iniziano le missioni della Società in Cina e in seguito saranno tante altre. Viene nominato arcivescovo di Ravenna, ma dopo un po’ è costretto a lasciare il ruolo per i suoi malesseri.
Ma poi diventa vescovo di Parma e lì svolge il ministero per 24 anni. Opera un’azione di promozione della formazione dei laici, ma anche del clero e della stampa cattolica. Si dedica alla visita di tutte le parrocchie della sua diocesi e manifesta attenzione e ascolto per tutti i problemi materiali e spirituali della gente.
Cerca di placare i conflitti tra i contadini e gli amministratori agrari e quando finisce la Prima Guerra Mondiale consola i reduci e i feriti. Celebra due sinodi diocesani, istituisce e promuove le associazioni cattoliche, vari Congressi Eucaristici, Mariani e Missionari, i Convegni di Azione Cattolica.
Nel 1928 fa un viaggio in Cina per seguire più da vicino le missioni da lui fondate. Solo pochi anni dopo, nel 1931, il suo fisico sofferente per tutta la vita cede e muore il 5 novembre di quell’anno.
Già in vita era forte la fama di santità che si percepiva in lui. Beatificato nel 1996, è stato canonizzato nel 2011. La sua salma riposa nella sede dei Missionari Saveriani a Parma.