Adriano ebbe la cosiddetta “damnatio ad bestias“. Era sicuramente una delle morti più atroci che possano esistere e che i martiri cristiani, come Adriano, affrontavano pur di non rinnegare il Signore.
Di Sant’Adriano non si hanno molte informazioni, come spesso accade per i santi dei primi secoli. Si sa che nacque nei pressi di Rovigo in una data imprecisata e che poi la sua vita proseguì in Palestina, a Cesarea, dove avverrà il suo martirio.
Ricordato come martire del IV secolo, Sant’Adriano era un giovane cristiano dato in pasto alle bestie perché non aver rinnegato Cristo.
Era un giovane impegnato nell’evangelizzazione e nel sostegno delle popolazioni che all’epoca erano in estrema difficoltà a causa delle carestie che si susseguivano. Ma erano anche i tempi delle feroci persecuzioni ai cristiani e Adriano incappò proprio sotto quella dell’imperatore Diocleziano, una delle più crudeli.
Fu il 5 o il 7 marzo dell’anno 309, il “sesto anno della persecuzione“, come riportano le fonti, che insieme all’amico Eubulo viene arrestato in quanto cristiano. Si trovava a Cesarea proprio per evangelizzare e per sostenere i cristiani perseguitati, ma scoperto insieme all’amico a confessare la sua fede, fu condannato a morte.
A narrare la Passio di Adriano è Eusebio di Cesarea nel suo Trattato sui martiri cristiani. Il governatore Firmaliano lo condanna prima alla prigionia e successivamente alla morte. È probabile, così com’era consuetudine durante queste persecuzioni, che fu indotto all’abiura e poi torturato. Era prassi infatti che i romani tentassero i cristiani arrestati proponendogli la liberazione se avessero rinnegato la loro fede e fatto sacrifici agli idoli pagani. Al rifiuto seguiva la condanna certa e nei modi più crudeli.
Il Martirologio Romano ricorda che Sant’Adriano fu ucciso “nel giorno in cui gli abitanti erano soliti celebrare la festa della Fortuna“. E così, Adriano ebbe la cosiddetta “damnatio ad bestias” ovvero fu condannato ad essere dato in pasto alle belve feroci che lo avrebbero dilaniato nell’arena. Era sicuramente una delle morti più atroci che possano esistere e che i martiri cristiani, come Adriano, affrontavano pur di non rinnegare il Signore. Secondo la tradizione Sant’Adriano fu di fatto assalito da un branco di leoni affamati.
Si narra che riuscì a resistere alla ferocia delle belve ed esse e, probabilmente per intervento divino, non riuscirono ad ucciderlo. La morte però arrivò per decapitazione, perché i soldati avevano l’ordine di portare a morte il cristiano. Sant’Adriano diventò molto caro ai cristiani dell’epoca bizantina. L’iconografia lo raffigura spesso nelle icone sacre come un giovane con vesti preziose e dai colori accesi.
Di solito viene rappresentato con una ferula cinta tra le mani e con una palma, simbolo del martirio oltre che di pace e anche di unione tra i popoli. A volte è stato dipinto con i leoni accovacciati ai suoi piedi. Adriano è conosciuto come il santo di Cesarea ed è diventato il patrono dei corrieri, anche se non se ne conosce specificatamente il motivo.
O Dio,
che nel glorioso martirio di Sant’Adriano
ci hai dato un segno
della tua presenza amorosa nella Chiesa,
concedi a noi,
che confidiamo nella sua intercessione,
di imitarlo nella fermezza della fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Amen
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