5 giugno: San Bonifacio, l’Apostolo della Germania che morì martire

San Bonifacio è definito l’ “l’Apostolo della Germania”, per il ruolo determinante che ha svolto nella cristianizzazione dell’Europa centrale, fino alla morte da martire.

San Bonifacio
San Bonifacio – lalucedimaria.it

Oggi, 5 giugno, si commemora san Bonifacio, vescovo e martire per la fede in Germania, dopo aver contribuito in modo determinante alla cristianizzazione di quella zona d’Europa dominata dal paganesimo. La sua vita si colloca a cavallo tra VII e VIII secolo.

Nasce con il nome di Vinfrido all’incirca nel 673 a Crediton nel Devonshire. Appartiene ad una ricca e nobile famiglia. Incontra la fede e si fa monaco benedettino stabilendosi prima presso l’abbazia di Exeter e successivamente a Nurslig.  

Santo di oggi 5 giugno: San Bonifacio

Era, dunque, inglese, e dalla sua terra si spostò a Roma dove papa Gregorio II lo nomina vescovo. Investito del ministero episcopale assume il nome di Bonifacio, che vuol dire, dal latino, che ha buona sorte. Come vescovo viene mandato in Germania ad occuparsi dell’evangelizzazione di una zona completamente intrisa di cultura pagana.

La sua missione in Germania per promuovere la conversione della popolazione fu perciò un’impresa molto impegnativa. Dalla Baviera alla Frisia all’Assia fino alla Turingia: sono queste le regioni che lo vedono impegnato per ben 7 anni.

La sua azione porta buoni frutti e in queste terre riesce a fondare diversi monasteri e quindi a generare molte conversioni. Oltre ai pagani che si convertono e desiderano ricevere il Battesimo ci sono anche coloro che si erano allontanati dal cristianesimo per seguire idoli pagani e superstizioni e che dopo l’incontro con san Bonifacio tornano sui loro passi.

Gesti forti per affermare la fede

Si narra che san Bonifacio non temeva di compiere gesti anche molto forti ed eclatanti a scopo educativo, per trasmettere la fede. Uno di questi è l’abbattimento di una grande quercia. Si racconta che una volta, mentre era presso il bosco di Hessen diede l’ordine di abbattere una quercia di grandi dimensioni.

Quell’albero era oggetto di superstizione da parte della popolazione locale che attribuiva al vegetale dei magici poteri. Proprio per estirpare in loro quelle convizioni malsane e per far comprendere che la fede è ben altro compì un atto che suscità scalpore. Per questo l’iconografia lo rappresenta spesso con un’ascia in mano in atto di colpire il grosso albero.

Inoltre i pagani attendevano la vendetta del dio che credevano abitasse all’interno della quercia. San Bonifacio senza alcuna paura si mise ad annunciare il Vangelo proprio in quel luogo e successivamente lì fu costruita una chiesa dedicata a San Pietro.

Martire a Pentecoste

Giunto in età avanzata, quando aveva oltrepassato i 70 anni san Bonifacio decide di lasciare il suo impegno episcopale e si ritira in Frisia intenzionato a dedicarsi alla completa evangelizzazione di quel luogo. Inviso per la sua santità e per il suo operato di testimone della fede, lo fu fino alle estreme conseguenze.

Rimane, infatti, vittima di un attentato da parte di una banda armata di pagani. Diventa martire il 5 giugno 754, che quell’anno era una data molto significativa, in quanto il giorno di Pentecoste. Dopo aver dedicato tanti anni della sua vita alla missione cristiana la conclude da martire proprio nel giorno che ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli riuniti nel cenacolo 50 giorni dopo la Pasqua.

San Bonifacio avrebbe dovuto celebrare il sacramento della Confermazione per tre neoconvertiti. Mentre stava nella sua tenda intento nella lettura del De bono mortis di Sant’Ambrogio viene colpito a morte. A coloro che si preoccupavano di lui nei suoi ultimi momenti ha lasciato parole di incoraggiamento e di fede

Diceva loro, infatt, “Non temete, tutte le armi di questo mondo non possono uccidere la nostra anima“. Fino alla fine, quindi, il suo cuore fu saldo e andò incontro alla morte con coraggio e abbandono alla volontà del Signore. Seppellito nell’abbazia di Fulda, i suoi resti mortali si trovano ancora custoditi lì.

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