Vescovo e martire, San Ciriaco di Gerusalemme è venerato fin dal Medioevo in Italia dove sono conservate alcune sue reliquie.Â
Secondo unâagiografia di San Ciriaco, avvolta in unâaura leggendaria, sarebbe nato a Gerusalemme dalla profetessa Anna, con il nome di Giuda. Una volta cresciuto divenne rabbino della sinagoga locale. Ma secondo unâaltra tradizione è un personaggio di epoca successiva e si riporta il suo martirio verso lâanno 135.
Le informazioni circa la sua vita sono incerte e lacunose anche perchĂŠ le versioni sono discordanti tra di loro. Unâaltra narrazione vede la sua figura legata a quella dellâimperatrice Elena, madre di Costantino. Nel 326 lâimperatrice, divenuta cristiana, si era recata nella CittĂ Santa per cercare la Croce dove GesĂš Cristo era stato crocefisso. Scoperto che che il rabbino Giuda, nipote di Zaccheo, sapeva dove si trovava il luogo preciso in cui la Croce era conservata,andò da lui per avere questa informazione.
Sembra però che il rabbino Giuda foss restio a rivelare questa informazione cosĂŹ importante. Forse per questo fu torturato, anche se non si ha certezza che questo corrisponda a veritĂ o rientri solo nellâambito della leggenda. Dopo sei giorni in cui venne lasciato in una cisterna vuota in totale digiuno, si decise a rivelare allâimperatrice tutto ciò che sapeva. Disse perciò dove si trovava la Croce e il 3 maggio 326 essa fu rinvenuta. Contemporaneamente Giuda si convertĂŹ al cristianesimo e venne battezzato con il nome di Ciriaco.Â
In greco il nome Ciriaco vuol dire âdedicato al Signoreâ. Dopo la sua conversione Ciriaco sarebbe andato in Italia e si sarebbe fermato ad Ancona dove divenne vescovo. Successivamente, dopo un lungo periodo in cui svolse il suo episcopato mentre faceva un pellegrinaggio sui luoghi santi cadde vittima delle persecuzioni ai crisitani e fu martirizzato. Le date però non coinciderebbero, perchè lâepoca delle persecuzioni era precedente a quella costantiniana e viene riportata come data del martirio il 135.Â
Secondo quanto afferma unâulteriore tradizione Ciriaco non sarebbe mai giunto in Italia ma le sue reliquie sarebbero state trasportate ad Ancona nel V secolo per volontĂ di Galla Placidia, figlia dellâimperatore Teodosio.
Oggi quelle reliquie si trovano nella cattedrale della cittĂ abruzzese, dove Ciriaco insieme a Santo Stefano, a cui era precedentemente intitolata la chiesa, sono raffigurati in due plutei marmorei dellâXI secolo. Â La cittĂ eleggerĂ San Ciriaco come suo patrono principale, e la sua immagine sarĂ poi incisa anche sulle monete.
La tradizione improntata alla devozione a San Ciriaco continua acnora oggi. Nel giorno della sua festa ai fedeli vengono distribuiti mazzolini di giunchi benedetti. Questo avviene come un rimando ad una leggenda secondo cui la cassa con i resti di Ciriaco arrivò galleggiando sulle onde e poi grazie ad una corda realizzata con dei mazzi di giunchi attorcigliati, si riuscÏ a trasferirla sulla terraferma tirandola con la forza delle braccia. La memoria liturgica di San Ciriaco è stata fissata al 4 maggio in relazione al ritrovamento della Croce di Cristo avvenuta in quei giorni, il 3 o il 4.
A seguito del terremoto che nel 1972 colpĂŹ Ancona, Â fu effettuata una ricognizione delle reliquie del Santo e furono trovate incorrotte dopo 1700 anni. Il risultato fu dopo accurati studi medici che riscontravano che la salma presentava segni di atroci torture.
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